Una nebbia furtiva andava e veniva, e un raggio di luce piangeva tra le ombre di un cipresso, e gli angeli rapivano le parole attese dal cielo. Un fiore solitario velato di malinconia mi fissava, mentre leggeva una poesia di Edgar Allan Poe. Eri tu, Aisha, quel fiore velato di malinconia? Nella quiete del tramonto, tutto era mistero e un lied di Schubert accompagnava la tua immagine nel cielo. Ci sono giorni in cui dalla mia finestra entrano sfere di luce da un'oasi lontana, e come allora sei con me. E ci sorride il nostro angelo bruno.
domenica 13 aprile 2025
L'angelo bruno
domenica 6 aprile 2025
Non fare rumore
È maggio e, sopra di te, la luce della montagna mentre cammini sul sentiero che porta alla tua casa. Fermati e ascolta. Non senti lamenti di dolore tra le viole di bosco cullate dal vento? Solleva lo sguardo al cielo e sentirai le parole di chi, un giorno, fu il tuo poeta, e tornerai a sognare ricordi senza tempo. Non andare via, rimani ancora un po'. C'è una pietra chiazzata di muschio verde, dove è cresciuto un fiore solitario che da sempre ti aspetta. Regalagli l'eco della tua voce, ha bisogno del pianto.
Quando te andrai, non fare rumore.
domenica 30 marzo 2025
Giornata d'autunno
Aisha cara, come vorrei che tu fossi qui con me! È ottobre. I boschi profumano di dolci malinconie e luci di tristezze. Nelle foglie morte, ho nascosto quella storia che non voglio narrare, conosciuta soltanto dal vento del deserto. I colori e i profumi dei fiori si stanno spegnendo e cercano il conforto degli angeli. Sono di fronte a una piccola Maestà, che i boscaioli chiamano "Madonna delle Nevi", e mi accorgo che ha il tuo sguardo. Una sorgente, mentre scorre, trascina i miei pensieri nei tuoi cieli lontani. Le rondini si preparano per partire. Quando arriveranno ti parleranno di me.
domenica 23 marzo 2025
Erinnern
Sentieri sommersi di memorie, tra solitudine e silenzi, piangono la nostra assenza. Il vento, quando passa, si ferma e ascolta echi lontani, poi piange e se ne va. Vorrei salire fin lassù e rivedere la tua casa, baciata dall'azzurro di un cielo che non ho dimenticato. Ma non posso. Sono troppo anziano e, sul mio volto, il sorriso del tramonto. A volte, ricordare m'intimorisce e sogno il cielo di primavera a farmi compagnia.
Ci sono ancora, nel cortile sotto la quercia, quelle due sedie? Dimenticavo che quel piccolo borgo, nascosto sulle alture dell'appennino, ha un nome: I Boschi.
domenica 16 marzo 2025
War es wer
Quella notte di un lontano giorno di metà novembre, gravava una fitta, densa nebbia nel piccolo borgo di Casa del Monte. Solo una porta era aperta come un'attesa. Un uomo, o forse un monaco, con un lungo tabarro nero, entrava furtivo in quella casa. La porta veniva chiusa e il pianto di un bambino interrompeva lo strano, misterioso silenzio in quella notte di metà novembre. Forse è una leggenda, ma i montanari raccontano che, a metà novembre, quando la nebbia è fitta e densa a Casa del Monte, il fantasma di una nobile signora si aggira davanti a quella casa ormai in rovina e ascolta lamenti lontani.
domenica 9 marzo 2025
Einsamkeit
Aisha! Tu sei una rosa profumata e vagabonda, che cammina nel deserto e parla di me alle stelle. Io sono quel vecchio che ti cerca tra le ombre dei fiori nei boschi montani, mentre un malinconico vento accarezza l'erba verde.
domenica 2 marzo 2025
Komm
Un tempo, ero il tuo poeta. Da quando ti ho perduta, scrivo versi su fogli sparsi con parole d'attesa e di speranza. Aisha! Fiore triste del deserto, rapito dagli angeli, questa notte vienimi in sogno e rimani fino all'alba. Gli angeli ti riapriranno il balcone del cielo. Chiuderò quel sogno in una teca.
domenica 23 febbraio 2025
Meine einzige liebe
Sono solo, seduto sulle rive del Lemano, e il maniero si specchia nelle calme, profonde acque del lago. È qui che ho scritto quella poesia che tu amavi tanto. In questo luogo, è rimasta la mia anima,che mi rammenta momenti e giorni felici di un passato lontano. Cosa resta di tutto questo? Mentre ricordo, una falena si posa leggera sulla mia spalla e ascolta il mio dolore. Con lo sguardo, vago lontano e cerco quel viso tanto amato, ma rimane soltanto la luce del tuo ricordo. Chiudo gli occhi e tento di catturare la tua immagine, e nel silenzio ti sento piangere.
Sul mio volto, sostano le ombre della sera.
domenica 16 febbraio 2025
Il vecchio, il gatto e il tango
Questa è una storia vera che, raccontata oggi, può far sorridere. Erano i lontani anni Cinquanta del secolo scorso. Nel mio piccolo borgo dell'appennino tosco-emiliano, era tornato un vecchio dall'Argentina, dove non aveva trovato fortuna. Quando parlava il dialetto, l'alterava e, nel borgo, veniva chiamato "l'argentino".
Si diede da fare e, in qualche modo, sistemò la sua casa malridotta. Sradicò ortiche,erbacce e sterpaglie da un fazzoletto di terra e vi fece un orto. Impagliò una vecchia sedia e aggiustò una panca, per poi portarle sul portico. Sulla sedia mise un grammofono e ogni giorno, prima del tramonto, prese l'abitudine di sedersi insieme al gatto sulla panca e ascoltare un tango.
Io ero un bambino e sia il vecchio sia il gatto si affezionarono a me, come io a loro. Quel vecchio, arrivato in silenzio, se ne andò per sempre in un giorno d'estate, quando il sole fatica a morire. Di sera arrivò il sacerdote per recitare il rosario. Io ero sul portico insieme al gatto, che non mi abbandonava. Qualcuno chiese al sacerdote se fosse possibile ascoltare un tango o se fosse un peccato. Il sacerdote diede il suo consenso e si fermò ad ascoltarlo.
A me rimase il gatto, il ricordo di quel vecchio e le struggenti note del tango.
domenica 9 febbraio 2025
Racconto sospeso
Come in un sogno, ricordo le vigne mentre si addormentano sulle colline delle Langhe, e i tramonti velati da pallida nebbia e da luci di malinconia. Rivedo mio nonno quando tornava alla cascina assieme al cane e odorava di verderame. Di sera, accendeva un piccolo lume a petrolio e la fiammella non violentava il buio della stanza. Mi raccontava storie e leggende del nostro appennino, e non aveva dimenticato il canto del maggio.
Quando tornavo a casa, mi dava un bacio e, sussurrando, diceva: "Appena arrivi lassù, metti un cero alla nonna che non hai conosciuto, e dille una preghiera".
Da sempre, porto con me un sogno impossibile: accendere lo stoppino di quel piccolo lume a petrolio nella stanza buia, e rivedere la luce di quella fiammella. Poi chiudere gli occhi e ascoltare quel lungo racconto rimasto sospeso.
domenica 2 febbraio 2025
Un lontano ricordo
Sono un vecchio solo e un po' bambino, che vive di un lontano ricordo vissuto da straniero, in una terra senza echi, dove la luna sparge i suoi raggi. Da quando ti ho perduta, ho trovato rifugio nella solitudine e quindi non esisto.
Sul volto porto il colore della tristezza, e gli occhi cercano il tuo sguardo, mentre racconto di te al silenzio. Aisha! Perché quando piango sento le tue lacrime? Dimmi se è vero.
domenica 26 gennaio 2025
Ewige Liebe
Il tempo accompagna il passato, e regala le parole del silenzio a un amore senza nome che dà luce a una dolce malinconia. Tu mi stai cercando, e non ti accorgi dell'ombra antica che vive sulle tue spalle - quell'ombra sono io.
Un cigno nero mi raccontava che, vecchia e stanca, con passo incerto, esci dal castello e vai a sederti sulla sponda del lago. Sui tuoi occhi, veli di tristezze, mentre affidi al vento il mio nome. Nel maniero hai chiuso per sempre la porta e le finestre della mia camera. Non senti i lamenti notturni?
domenica 19 gennaio 2025
L'ombra nera
L'ultimo raggio di sole del tramonto è rimasto su un cipresso, che cattura l'immagine di colei che non c'è più. Da una rosa invisibile, cade una lacrima di Chopin su una foglia morta, che il vento ha dimenticato.
Sta morendo il tramonto e il cipresso è una lunga ombra nera.
domenica 12 gennaio 2025
Vorrei
Dal cielo cade qualche lacrima, e mi accorgo che sono solo e che sto sognando. C'è una piccola maestà che ascolta la melodia di una sorgente. Nella nicchia c'è una Madonna che ti somiglia. La guardo e sono felice.
domenica 5 gennaio 2025
Ti cercavo
Ti cercavo nelle ombre azzurre dei boschi, senza trovarti, e anche l'eco della tua chitarra flamenca taceva. E il mio pensiero vagava lontano per ritrovare la luce della tua assenza. Sul verde muschio, un timido fiore solitario, dal colore ignoto, cercava lo sguardo del cielo. Amparo! Se tu fossi qui, te lo regalerei.
Questa notte, dal cielo, scenderà un angelo, raccoglierà quel fiore e te lo porterà, e per un momento ci rincontreremo.