sabato 30 giugno 2007

Un paesaggio

Nel silenzio d'un pomeriggio d'estate, aspettando che giunga la sera...
(in foto, un paesaggio dei monti Aurunci)

sabato 23 giugno 2007

In collina

Tratta dalla raccolta di poesie La terra e la morte di Cesare Pavese.

Anche tu sei collina
e sentiero di sassi
e gioco nei canneti,
e conosci la vigna
che di notte tace.
Tu non dici parole.

C'è una terra che tace
e non è terra tua.
C'è un silenzio che dura
sulle piante e sui colli.
Ci sono acque e campagne.
Sei un chiuso silenzio
che non cede, sei labbra
e occhi bui. Sei la vigna.

E' una terra che attende
e non dice parola.
Sono passati giorni
sotto cieli ardenti.
Tu hai giocato alle nubi.
E' una terra cattiva-
la tua fronte lo sa.
Anche questo è la vigna.

Ritroverai le nubi
e il canneto, e le voci
come un'ombra di luna.
Ritroverai parole
oltre la vita breve
e notturna dei giochi,
oltre l'infanzia accesa.
Sarà dolce tacere.
Sei la terra e la vigna.
Un acceso silenzio
brucerà la campagna
come i falò la sera.

(30-31 ottobre 1945)

domenica 17 giugno 2007

Il bosco e la nuvola azzurra

Io e Annabel abitavamo in uno sperduto casolare della splendida Garfagnana. Amavamo fare lunghe passeggiate nel folto dei boschi circostanti, in luoghi inaccessibili e sconosciuti ai più.
Conoscevamo erbe, piante e fiori selvatici, compresa la sterpaglia che di tanto in tanto ostruiva il nostro cammino, e sapevamo che, proprio in mezzo alla foresta oltre la montagna, vivevano gli gnomi.
Un giorno decisi di cambiare l'itinerario della nostra passeggiata. A un certo punto, lungo lo stretto sentiero nel bosco scuro, Annabel, profondamente meravigliata, si fermò di colpo e disse: "Guarda quei fiori selvatici arrampicati come edera a quel tronco secco!". Erano fiori di un rosa pallido, che vibravano ad ogni alito di vento. Il vecchio tronco d'albero sembrava felice di quell'abbraccio.
Per alcuni giorni, Annabel volle ritornare ad ammirare quegli insoliti fiori. Accadde allora un fatto che non dimenticherò mai più. Ricordo che era un sabato: io ero seduto mentre Annabel, vicina al vecchio tronco, guardava i fiori selvatici. Improvvisamente una nuvola azzurra le si avvicinò, l'avvolse e la condusse via insieme ai fiori che tanto amava. Proprio in quel momento il vecchio tronco si accasciò.
Per un attimo credetti di sognare, immobile e sbalordito, incapace di qualsiasi reazione; poi fui colto da una malinconia profonda. Ma in seguito pensai che la nuvola azzurra avesse portato Annabel in un luogo degno di lei.
Ora ho il passo pesante e certamente faticherò a raggiungere quel luogo, ma desidero andarvi ugualmente, nella speranza che scenda su di me quella stessa nuvola e mi conduca da Annabel.

venerdì 15 giugno 2007

Giorni d'estate

Riporto alcune frasi tratte da Passion for plants di Geoffrey Smith.

"Tutti coloro che fanno giardinaggio hanno particolari ricordi di giornate estive, rese più luminose da una parata di rose che crescono su graticci o pergolati, lungo un muro o intrecciate ai rami degli alberi, offrendo fiori che appartengono a giornate calde e assolate, e alle cose allegre."

giovedì 14 giugno 2007

La montagna innevata

Era un pomeriggio caldo e afoso. Seduto sul divano, mi abbandonavo a pensieri tristi: la giornata era pessima. Allora mi addormentai.
Improvvisamente mi ritrovai in un luogo incantato: cieli azzurri, verdi foreste, laghi, acque limpide, e una splendida montagna innevata. Impossibile descrivere tanta bellezza.
A un certo punto, giunse una fanciulla, che mi prese per mano e m'indicò le meraviglie tutt'intorno. Io le chiesi chi fosse e lei rispose di essere una valkiria. Le domandai allora: "Posso darti un nome?". Mi fece un cenno positivo e io dissi: "Ti chiamerò Annabel".
Sempre tenendomi per mano, Annabel mi condusse sulla montagna innevata. Qui udii musiche celestiali, vidi passeggiare poeti, artisti, musicisti. Mi sembrò di essere giunto in paradiso. Ma, purtroppo, inaspettatamente mi svegliai ripiombando nella mia grigia realtà.
Quando passeggio lungo i viali della città, talvolta chiudo gli occhi e allargo le mani sperando di veder comparire Annabel, e di essere condotto ancora una volta sulla montagna incantata.

lunedì 11 giugno 2007

Il lago del nord

Tratto da Fanny, poesia di Edgar Allan Poe:
"Il cigno morente in qualche lago del nord
intona il suo canto di morte, sottile e dolce,
e mentre quella musica s'eleva,
già si dissolve per il colle e la valle;
così musicale a me pervenne la tua voce,
così tremò sulla tua lingua il mio nome"...

Pensieri sulle rose

Di George Eliot (Mary Ann Evans) (1819-1880)

"Tu ami le rose e anch'io. Vorrei che il cielo piovesse rose, come piovon dal cespo scosso. Perché no? Allor la valle sarebbe rosa e bianca e soffice a calcarsi. Cadrebbero leni come piume, dolcemente aulenti: e sarebbe come dormire e destarsi a un tempo".

mercoledì 6 giugno 2007

Viaggio di nozze

Non dimenticherò mai quella coppia, perché dopo di allora non ho più conosciuto persone così felici.
Mi raccontarono di essersi sposati nel 1927, nella minuscola frazione del Frignano dov'erano nati, e di essere partiti il giorno dopo per il viaggio di nozze.
Un viaggio di nozze assai particolare, in verità, perché presero la corriera per recarsi a Sassuolo, a soli 40 km di distanza dal loro paese. Il viaggio non fu semplice, perché a quei tempi le strade che conducevano dall'appennino alla pianura erano in pessimo stato. Giunti a Sassuolo alle 9 del mattino, si sedettero su una panchina del Parco Ducale e aprirono una borsa, che conteneva una pagnotta di pane, un po' di formaggio, un salame, una bottiglia di vino, una piccola tovaglia, due bicchieri e un coltello. Terminato il "banchetto", ripresero la corriera per tornare a casa nel primo pomeriggio. Il loro viaggio di nozze era durato soltanto poche ore.

sabato 2 giugno 2007

Pensieri sulle rose

Ecco un pensiero di Roy Genders:
"Le rose si arrampicavano a profusione sui muri del giardino, e a chi percorresse la strada era quasi possibile toccarne gli immensi fasci. La città e la campagna rilucevano d'una bellezza che eclissava il tentativo quasi timido degli altri fiori di farsi notare.
C'erano rose ovunque, e il sole faceva risplendere la loro bellezza, e la loro fragranza pervadeva l'aria, sparsa dalla calda brezza dell'estate".