domenica 26 dicembre 2021

Rose di macchia

 

Nell'incanto della selva e tra la dolcezza delle ombre, guardavo le rose di macchia, e tornavo a un'antica malinconia, e nell'aria il tuo profumo come una poesia d'amore. Dalle rose di macchia una voce mi diceva: "Hai dimenticato quella terra lontana? Non avevi ancora diciotto anni e forse, senza capire il perché, ti trovavi nel deserto. A volte qualcuno ti prendeva per mano, come una madre, e il vento vi seguiva e ascoltava".

Quando le rose di macchia perderanno i petali, torna nella selva. Ti aspetterà l'ombra di un angelo e sentirai la musica di Antonio Vivaldi, e in quel momento sarà dolce quell'antica malinconia. Il vento la rapirà e la porterà a chi ti teneva per mano. 

domenica 19 dicembre 2021

Antichi sentieri

 

Da tempo quella casa è chiusa sotto l'ombra di un monte. E io cammino tra boschi e antichi sentieri, per udire la tua voce e i passi di un tempo. Questi luoghi sono il mio piccolo universo e la mia patria. Qui vivono gli dèi, e il buio mondo degli uomini è lontano. Sulle rive dei fossi pregano le margherite e gli angeli ascoltano. Il tuo sguardo solitario vive in una limpida sorgente dove cadono petali celesti. I rigagnoli bagnano erbe di menta, lavanda e verbena, e verdi foglie che profumano di limoni. 

Gigli bianchi guardano il cielo e cercano la luce e il sorriso della Madonna. Tra il fogliame degli alberi, la ninna-nanna di Brahms, e nella luce mossa dal vento gli occhi tristi di una nobile signora. 

Forse mi cercavano.

domenica 12 dicembre 2021

L'amico

 

Ho un vero amico. È un francese conosciuto tanti anni fa in un luogo senza nome, lambito dal deserto. Da tempo vive nelle foreste della Garfagnana, ospite di folletti, fate, gnomi, e dai silenziosi abitanti delle tane. Tutti gli anni mi aspetta per trascorrere insieme la santa notte di Natale. 

La sua casa è costruita con tronchi di legno, feriti dalle tempeste, e vicino scorre una melodiosa sorgente. È un luogo amato anche da San Francesco, e come sempre, a mezzanotte, scende dal cielo e depone il divino Bambino in quella dimora di tronchi feriti, dove è stata preparata la culla per il Salvatore, ornata di selvaggio muschio ed edere dal verde intenso. 

Nella foresta inni di gioia, e nelle tane scorrono gli echi. Salutandomi ed emozionato, l'amico mi dice: "L'anno prossimo San Francesco, insieme al celeste Bambino, porterà anche Aisha col suo violoncello.

domenica 5 dicembre 2021

Lo sguardo del cielo

 

Osservo spesso lo sguardo del cielo, e vedo volti che ho amato, e occhi che mi cercano. Non voglio vedere le ombre del mondo, ma le dolci luci del tramonto. Nel blu sfumato del cielo, lo sguardo pallido di un angelo mi sorride.