venerdì 28 marzo 2008

Liquore di genziana

Occorrono: 500 grammi di radici di genziana spezzettate, 150 cc di alcol a 95°, 1 litro di vino bianco secco, la scorza di un limone, 500 grammi di zucchero.
Mettete il tutto in infusione per quindici giorni, ricordandovi di agitare ogni giorno. Poi filtrare e fare stagionare per almeno un mese. Ottimo digestivo e regolatore del fegato.

Liquore di foglie d'alloro

Occorrono: 25 grammi di foglie d'alloro, 255 cc di succo di limone, 500 cc di acquavite a 40°, 500 cc di acqua, 400 grammi di zucchero.
Portate a ebollizione l'acqua, toglietela dal fuoco e lasciatevi in infusione le foglie d'alloro per quindici minuti. Filtrate ed unite agli altri ingredienti. Si può consumare già dopo un'ora.

venerdì 21 marzo 2008

Buona Pasqua

Tantissimi auguri di Buona Pasqua a tutti.

domenica 16 marzo 2008

Boscaglia d'inverno

Nuvole e nebbia si rincorrono e sfiorano il grande letto di foglie umide della boscaglia. Gli alberi spogli sembrano indifferenti. Ghiri e tassi dormono nelle tane aiutati dal grande silenzio. Un uomo solo raggiunge una radura, luogo tanto amato, ma la nebbia si fa fitta: allora deve ritornare.
Con passo lento e indeciso ogni tanto si gira e guarda lassù. Gli sembra di rimanere.

L'argentino

Era ritornato al suo villagio ormai vecchio. Aveva rimesso in ordine la casa di sasso adagiata alle pendici del monte, ripulito l'aia invasa dalle sterpaglie, e riaperto il pozzo dell'acqua. Quando scendeva al villaggio per fare acquisti o per andare a messa, veniva subissato di domande. Sorrideva e si notava la sua gioia per essere tornato.
Avendo vissuto per tanto tempo in America Latina veniva chiamato "l'argentino". Al tramonto, dopo il ritorno dai campi, si sedeva sul portico e ascoltava struggenti tanghi con un giradischi appoggiato sul davanzale di una finestra. C'era chi andava fin lassù e di nascosto ascoltava quella stessa musica.

mercoledì 12 marzo 2008

Petali di rose

In un piccolo spiazzo, nel folto della boscaglia, rose bianche s'inerpicano su un faggio ormai cadente. Gli abitanti di questa valle s'inoltrano spesso per osservare quest'anomalia, senza però mai permettersi di cogliere una rosa.
Agli escursionisti raccontano una leggenda. Sotto quell'allora rigoglioso faggio si sedevano spesso due innamorati. Un giorno, mentre la giovane leggeva poesie, dal libro caddero due petali che lei usava per segnare le pagine, e così iniziarono a fiorire le rose. Purtroppo il suo ragazzo, inviso ai genitori di lei, partì dal borgo e non diede più notizie di sé.
Fino a qualche tempo fa, ogni anno, a maggio, un'elegante e nobile signora si faceva accompagnare dal maggiordomo in quel luogo particolare, e coglieva due rose ponendole sui resti di una casa diroccata, un tempo residenza del ragazzo scomparso nel nulla.

venerdì 7 marzo 2008

I vecchi e le colline

I pochi vecchi rimasti guardano le colline attraverso le finestre, e hanno paura. Un rumore continuo di macchine sfida le curve, e i vecchi hanno paura. Vorrebbero andare per vigne a dar consigli, ma gente con strani volti ha preso il loro posto; i vecchi hanno paura.
Di domenica vorrebbero andare a messa, ma gruppi di persone con gesti inusuali e sguardi particolari occupano parte del sagrato della chiesa. E i vecchi tornano a casa: hanno paura. Quando si fa buio, aprono le finestre e guardano le colline, mentre i fari delle macchine bucano le vigne. Allora richiudono le finestre perché hanno paura.
Di notte sognano le colline e sono felici; ma quando si svegliano torna la paura.