Il cielo era blu intenso, e le stelle lo dipingevano di luce divina: vicine e pensierose, ascoltavano il silenzio del deserto, dove si confondevano gli orizzonti. Quella notte, come sempre, camminavamo con passo lento e continuo. Una stella mi seguiva, e una voce sussurrava che lassù, nella lontana radura, erano sbocciati i nostri fiori, e, tra i fitti rami verde scuro dell'intricata boscaglia, era nascosto un solco. La stella e la voce si spensero, e in quel momento sentii i rintocchi delle campane del mio paese.
Al mattino, a un mio compagno chiesi se avesse udito quel suono. Mi guardò con occhi tristi e colmi di compassione, dicendomi con garbo: "Amico mio, qua non ci sono campane, preparati perché fra un quarto d'ora dobbiamo ripartire". Non insistetti; eppure era vero.
domenica 29 novembre 2015
domenica 15 novembre 2015
Le foglie smarrite
Tu riposi per sempre nel fondo di quel misterioso lago e, dall'alto, un maniero con le finestre chiuse vi si specchia. In questo giorno di novembre, quieto e malinconico, si alzerà un vento e raccoglierà foglie smarrite che, leggere, scenderanno su quelle acque. I cigni neri ti aiuteranno a salire e potrai vederli. In quel momento sentirai un lamento antico, che il tempo non ha smorzato. Tornerai nel fondo e nessun demone ti tormenterà; e il tuo sonno continuerà placido.
Di notte, un fantasma impazzito vaga su quelle acque.
(Nell'immagine: Ritratto di una giovane bellezza, di Vittorio Matteo Corcos)
Di notte, un fantasma impazzito vaga su quelle acque.
(Nell'immagine: Ritratto di una giovane bellezza, di Vittorio Matteo Corcos)
domenica 8 novembre 2015
Solo ora
Il mio paese è un paese vuoto. Il campanile è silenzioso e guarda il cielo triste. La chiesa non ha più il tetto, e sul sagrato non ci sono bambini che giocano. Sono rimasti cumuli di sassi e, a guardarli, raccontano il passato. Una scala sbilenca conduce a un balcone semi-diroccato, dove una sedia spagliata e senza schienale sembra attendere qualcuno. Lì seduta, mi appare una figura di donna dal volto materno, che ascolta con attenzione il soffio del vento che scende dai monti. Quando mi vede passare, sorride. Talvolta, di notte, sogno quel sorriso: solo ora mi accorgo che è un sorriso di pianto.
domenica 1 novembre 2015
Il cielo era azzurro
Il cielo era azzurro, azzurro e profondo come i tuoi occhi. I nostri fiori nascosti ti aspettavano per essere raccolti. Io camminavo su quei pendii scoscesi, sognando di trovarti. Il vento mi sfiorava con il tuo profumo, e, nascoste, le ninfe dei boschi intonavano una triste melodia. Al ritorno, scendevano nuvole e mi accompagnavano raccontandomi una leggenda sconosciuta. Dalla strada sterrata un'ombra mi seguiva.
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