Con passo ormai lento e incerto, sono salito lassù, nel nostro regno, dove le chiome dei grandi alberi guardano il cielo e parlano di te. In questi luoghi silenziosi e solitari, dove l'aria è pura e profuma di resine, cammina la tua ombra. In una ferita di una vecchia quercia, ho nascosto, lontano dal mondo, sogni e ricordi. D'inverno, la nebbia sottile e leggera penetra in quella ferita della vecchia quercia e si ferma e poi ascolta. Sulla corteccia, lascia gocce di pianto. Da nuvole lontane, l'eco del tuo clavicembalo.
(L'immagine è tratta da: http://www.fotoplatforma.pl/fotografia/it/3770/)
domenica 27 dicembre 2015
lunedì 14 dicembre 2015
Dal cielo
È la notte di Natale. Gli abeti rossi sono dipinti di bianco. So che dal cielo mi ascolti. Voglio dirti che i nostri amici lupi di un tempo hanno lasciato una traccia sulla neve che conduce lassù, nella nostra radura imbiancata, portando per noi bacche rosse e muschio come culla per il bambino. San Francesco se ne è accorto ed è sceso per mostrare ai lupi il Salvatore celeste, che, riconoscente, sorride. Nel mistico silenzio si sente un violoncello intonare Bach. Dalle tane dormienti, giungono rumori di gioia.
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