domenica 23 dicembre 2012

Sogno di Natale

Si  avvicina  Natale. Chiudo  gli  occhi  e, nel  silenzio, ascolto  il  rumore  e  le  voci  di  un  tempo, quando  la  luna  d'inverno  entrava  con  garbo  nelle  ombre, lasciando  intatto  il  bianco  della  neve. Immagino  d'essere  seduto  su  quel  costone, dove  durante  l'infanzia  giocavo  da  solo.

Vedo  le  case  semi-diroccate  del  borgo: sembrano  in  attesa  di  fantasmi  e  di  impossibili  ritorni. Sulle  mura, tra  le  fessure  dei  sassi, sono  rimasti  i  colori  del  rimpianto  e  della  mia  malinconia. Sul  portico, rivedo  il  ginepro  addobbato  con  qualche  mandarino  e  torroncini  colorati, e  ripenso  al  camino, in  cui  il  grosso  ciocco, posato  dal  mattino  presto, bruciava  lentamente. Rivedo  anche  il  mio  amato  gatto,  felice  vicino  al  calore, spalancare  gli  occhi  a  ogni  scoppiettio  di  scintille; sul  tavolo, profumo  di  castagnaccio  e  mistocche  ancora  calde.

Ripenso  al  sentiero  ripido  che  conduceva  al  sagrato  della  chiesa: lo  percorrevamo  lentamente  per  andare  ad  ascoltare  la  messa  nella  santa  notte  di  Natale. Al  ritorno, un  freddo  intenso  ci  accompagnava  fino  a  casa. Poi  ci  coricavamo  inseguiti  da  una  magica  visione  e  da  rumori  di  mamma. E  le  stelle  erano  un  po'  più  vicine.


(Le  mistocche  sono  forme  di  pane  fatte  con  farina  di  castagne)




domenica 16 dicembre 2012

La mia solitudine

Lassù  la  mia  casa  è  vuota  da  tempo. Conosce  i  tramonti, lo  sguardo  delle  montagne, e  le  parole  sussurrate  da  un  vento  misterioso.
Mentre  cammino  lungo  un  viale  della  mia  città, la  gente  passa  in  fretta, i  sorrisi  sono  forzati, e  si  avvertono  rumori  e  sgradevoli  cigolii  ai  semafori. Mi  accorgo  che  gli  uomini  sono  soli, forse  disperati.
Gli  alberi  sono  pieni  di  ferite, non  s'incontrano  angeli.
Ma  io  cerco  la  mia  solitudine,  perché  costantemente  seguita  da  un'ombra  amata. Viene  da  lontano, dove  i  cieli  riposano  insieme  a  deserti  silenziosi  e  sconfinati. È  un'ombra  che  esce  da  una  duna dove, un  tempo  lontano, fu  gettato  un  fiore.

(La  foto  è  tratta  da: http://marcoernst.wordpress.com/tag/lacrime/)

domenica 9 dicembre 2012

Le stelle d'improvviso

Anche  di  notte  ritorno  su  quei  sentieri, alla  ricerca  di  un'ombra  di  luce. Le  stelle  passano  curiose  tra  le  piante  immobili  che  hanno  catturato  il  vento. Un  ricordo  perenne  mi  rincorre. Mi  fermo, guardo  intorno, ma  le  stelle  d'improvviso  appaiono  spente.