Auguri di Buone Feste a chiunque passerà su questo blog.
domenica 25 dicembre 2016
domenica 18 dicembre 2016
A voce alta
È la notte di Natale. Un'anziana e nobile signora cammina con passi incerti in un buio maniero. Sa che nessuno la sente e pronuncia a voce alta parole che nasconde da sempre. A mezzanotte, apre la finestra che si affaccia sul triste lago dove sono celati i nostri cuori, e mi chiama. Da una lontana città di pianura, la sento.
Riapri la finestra domani: i cigni ti racconteranno di me.
Riapri la finestra domani: i cigni ti racconteranno di me.
domenica 11 dicembre 2016
E tra le ombre
Il sole primaverile respirava i profumi dei nostri boschi, e il cielo riposava tra paesaggi silenziosi. Abbandonavo il sentiero ed entravo nel folto della macchia, per raccogliere quelle rose selvatiche che a primavera nascevano solo per noi.
In quel luogo non c'erano rose, ma una lupa dagli occhi dolci colore del cielo che allattava un cucciolo. E mi sorrideva. Mentre salivo per cercarti, scivolavo su un tappeto di muschio, e tra le ombre mosse dal vento danzava il tuo sorriso.
In quel luogo non c'erano rose, ma una lupa dagli occhi dolci colore del cielo che allattava un cucciolo. E mi sorrideva. Mentre salivo per cercarti, scivolavo su un tappeto di muschio, e tra le ombre mosse dal vento danzava il tuo sorriso.
domenica 4 dicembre 2016
Tra quelle pietre
Il sole d'estate riposava su quelle mura cadenti, e ascoltava le voci dei silenzi nascosti fra le ombre. Qua e là, qualche fiore solitario ed erbe incolte. Da lontano, lo sguardo misterioso di un gatto mi fissava. In quel momento, la memoria generava sofferenza e sogno. Una zona d'ombra, tra quelle pietre, attirava la mia attenzione.
Mentre andavo verso l'angolo più buio, un volto luminoso, scolpito come nelle cattedrali, mi guardava. Capivo che non avrei mai più potuto tenerti per mano.
Mentre andavo verso l'angolo più buio, un volto luminoso, scolpito come nelle cattedrali, mi guardava. Capivo che non avrei mai più potuto tenerti per mano.
domenica 20 novembre 2016
I sassi
Il sole d'estate riposava su quelle mura di sassi cadenti, e ascoltava le voci dei silenzi nascosti tra le ombre. Profumo di erbe incolte e, qua e là, qualche fiore solitario. Seminascosto, lo sguardo misterioso di un gatto mi fissava. La memoria generava sofferenza e sogno. Una zona d'ombra attirava tra quelle pietre la mia attenzione. Nell'angolo più buio, il tuo volto scolpito come nelle facciate delle cattedrali. Capivo che non avrei mai potuto tenerti per mano.
(L'immagine è tratta da: https://geograficamente.wordpress.com/2015/07/26/paesi-dimenticati-quale-destino-proposte-di-ritorno-alla-vita-dei-luoghi-abbandonati-con-aree-metropolitane-in-ogni-territorio-con-la-concessione-gratuita-di-edifici-a-immigrati-ritorn/)
(L'immagine è tratta da: https://geograficamente.wordpress.com/2015/07/26/paesi-dimenticati-quale-destino-proposte-di-ritorno-alla-vita-dei-luoghi-abbandonati-con-aree-metropolitane-in-ogni-territorio-con-la-concessione-gratuita-di-edifici-a-immigrati-ritorn/)
domenica 13 novembre 2016
Ombre profonde
Camminavo su un viale macchiato da foglie stanche. La luna era alta e remota nel cielo d'autunno. Una sottile nebbia giocava con i lampioni. Ti cercavo nelle profonde ombre, dove parlano i silenzi.
Ma tu eri e sei eternamente lontana.
Ma tu eri e sei eternamente lontana.
domenica 6 novembre 2016
Il silenzio
Le dolci tinte autunnali avevano dipinto di malinconia i nostri sentieri, mentre la selva spoglia taceva. Ma lassù le vie del cielo erano vicine, vicine e azzurre. E un giorno un angelo ti prese per mano, lasciandomi solo, e con lui salisti verso l'infinito.
Il silenzio è profondo, profondo come quel giorno. Quel silenzio ha riempito il mio cuore.
Il silenzio è profondo, profondo come quel giorno. Quel silenzio ha riempito il mio cuore.
domenica 30 ottobre 2016
Le ombre
Tra i boschi di quella montagna, abbiamo sepolto sogni e ricordi. In autunno un letto di foglie, accarezzato dal vento, li culla, e una sottile e misteriosa nebbia li ascolta. A volte, enormi nubi attraversano il cielo trasportando le nostre ombre.
domenica 16 ottobre 2016
Tu aspetti
Le acque dell'oceano sono le lacrime perenni e nascoste dell'umanità. Di notte, il pianto compassionevole delle stelle le colora di blu. Sui fondali crescono bianchi crisantemi. Appartengono al cielo. Solo gli angeli possono vederli e raccoglierli. C'è un lago, un lago che nessuno sa. È profondo, profondo e limaccioso. Tu aspetti la notte per non farti vedere, e lì nascondi le tue lacrime.
(In foto, il lago di Vico)
(In foto, il lago di Vico)
domenica 9 ottobre 2016
Nuvola d'autunno
Tu vivi nascosta in quel maniero solitario. Ma, durante l'autunno, regali il tuo volto a una nuvola che lo porterà nella luce del sud. Si fermerà a raccogliere la mia ombra e le lacrime di quel mite, lontano e malinconico autunno. E te le riporterà.
domenica 2 ottobre 2016
A volte
Tu sei lontana, e non so dove. A volte, penso che gli angeli ti abbiano rapita. Lassù sul crinale, i venti trasportano le foglie spente tracciando i confini del nostro mondo, e lasciano intatte le nostre tracce. Oggi, le dolci tinte autunnali si confondono con l'azzurro del cielo. Guardo l'orizzonte e dalle cime scende adagio il vento, accompagnato dall'eco della tua voce.
domenica 25 settembre 2016
D'autunno
Le nebbie, le pensanti e mistiche nebbie d'autunno, hanno ammantato di mistero il nostro regno lassù. Ma, lontano, gelidi venti e altre nebbie avvolgono il maniero, dove tu cammini per lenire un'antica sofferenza.
A primavera, tornerà il timido e malinconico sole del nord. Apri le finestre: un vento gentile proveniente dal sud accompagnerà il nostro dolore su quelle vette. E lo riporterà in autunno.
A primavera, tornerà il timido e malinconico sole del nord. Apri le finestre: un vento gentile proveniente dal sud accompagnerà il nostro dolore su quelle vette. E lo riporterà in autunno.
domenica 11 settembre 2016
L'eco
Un uomo con occhi sognanti sale faticosamente un sentiero, dove i ricordi parlano. È sveglio, ma sogna chi non verrà, e cammina cercando l'infinito. Su quel sentiero, si avverte l'eco della voce di un poeta. Talvolta, di notte, un vento misterioso rapisce quell'eco e la trascina a una finestra sempre aperta, una finestra di un maniero che si specchia nelle acque di quel lago solo e disperato.
domenica 4 settembre 2016
Ero lassù
Finalmente ero lassù. Avevo nostalgia del nostro cielo, delle sue vie azzurre. Volevo riascoltare le sinfonie delle sorgenti, scendere nei fossi, e guardare quei fiori nascosti che il sole non poteva illuminare. Gli occhi si chiudevano e nel mistico silenzio sentivo la tua voce.
(Nell'immagine, il dipinto Giovane signora, di Vittorio Matteo Corcos)
(Nell'immagine, il dipinto Giovane signora, di Vittorio Matteo Corcos)
domenica 28 agosto 2016
Eri tu
Mentre vagavo tra i nostri boschi celesti, dove sono nascosti segreti, sogni e ricordi, nell'dilliaco silenzio il cielo si era avvicinato ad ascoltare. Nell'azzurro, da una porta aperta si udivano note di un violoncello. Eri tu, che allietavi gli angeli. La porta si chiudeva, e sul nostro regno restava profumo di paradiso, la tua dolce malinconia, e l'eco delle note del tuo violoncello.
martedì 16 agosto 2016
Visioni
Dalla finestra aperta del maniero, aspetti che il vento accarezzi le acque del desolato lago, e ti porti ricordi e visioni. Nel cielo, una perenne nuvola solitaria ti guarda. Sono io: la tua tristezza.
domenica 7 agosto 2016
La sorgente
Lassù, quando è notte si sente il canto di una sorgente, e la luna si specchia in quella fontana che piange. Lassù, quando è notte, i sassi ricordano una leggenda, e aspettano il rumore dei tuoi passi. Lassù, di notte, nel silenzio folate di vento portano la tua voce, che assieme al vento fugge. Di giorno, un vecchio lupo claudicante riposa tra le rovine di quella casa, e di notte ascolta la melodia della sorgente.
domenica 31 luglio 2016
Le dune
Quella notte, nel deserto il cielo era talmente vicino che si sentiva il profumo del paradiso, e da una porta spalancata il tuo sorriso. La musica delle dune mi ricordava sogni lontani, e la fatica della marcia era dolce.
domenica 24 luglio 2016
L'ombra
In estate, regna il silenzio su quegli antichi sentieri che portano lassù, dove con una mano sembra di toccare l'azzurro del cielo. Nell'atmosfera misteriosa il vento e le foglie restano mute: ascoltano il rumore dei tuoi passi lontani. La nostra radura ospita i lupi. Laggiù nel borgo, i pochi vecchi rimasti raccontano che di notte la tua ombra vaga su quei sentieri, e di giorno riposa nella tana dei lupi e gioca con i cuccioli. E ricordano un loro amico di gioventù, salito e scomparso sulla cresta di quel monte che fa da sentinella al cielo.
domenica 26 giugno 2016
Il silenzio
C'è silenzio lassù. Un silenzio che sale verso il cielo azzurro, azzurro e vicino: e io cerco una porta aperta. La dolcezza della malinconia e il ricordo di quel giorno lontano m'illudono che tu scenda a prendermi.
domenica 19 giugno 2016
Dalle alte vetrate
Le guglie sottili della cattedrale gotica come spade cercavano il cielo, e la luce del tramonto si fermava sulle facciate. Le note amiche di un organo m'invitavano a entrare. Chiudevo gli occhi e m'illudevo di averti vicino come un tempo. Dalle alte vetrate, il sorriso di un angelo celava lacrime.
domenica 12 giugno 2016
Una musica
Tu vivi lontano, dove il sole è pallido, e le stelle sono fredde. Da una finestra del maniero, guardi il malinconico lago. Il vento fa danzare gli aghi dei pini e porta una musica che ti fa pensare a un luogo remoto. Sul lago, i cigni ascoltano silenziosi. Vicino a casa mia, gli usignoli hanno costruito un nido.
lunedì 6 giugno 2016
Di notte
Lassù su quell'altura, c'è un borgo da tempo diroccato, e antiche querce ne sono sentinelle. Di giorno, quel pezzo di cielo dipinto dagli angeli ascolta il silenzio di quel borgo, mentre il vento tace. Di notte, si avvicinano stelle che luccicano di malinconia trattenendo i volti di chi è partito.
lunedì 23 maggio 2016
Salivo
Salivo su quei sentieri per ricordare quei giorni felici, separati dal mondo, e il sole riposava sulle foglie dei boschi. Cercavo il tuo sguardo nel cielo dipinto d'azzurro, ma un'improvvisa nebbia oscurava il nostro regno. Da una lontana radura, il pianto di un lupo interrompeva il silenzio.
domenica 15 maggio 2016
Ascolterai
Le malinconiche e dolci tinte autunnali fanno da cornice a quel lago nascosto, in cui si specchiano guglie di pini. Sull'altura, è muto l'antico maniero. Ma di notte, quando le nebbie novembrine sono dense e buie, sola e nel maniero ascolterai risuonare i miei passi.
domenica 1 maggio 2016
Gli ospiti
Lassù, nel nostro regno, fra i boschi ormai spogli, profumo d'autunno. Le fitte nebbie coprono di mistero i sentieri. Ogni tanto, cade qualche foglia umida di pianto. Di notte, qualcuno accorda il tuo violoncello. Gli ospiti delle tane ascoltano, escono e parlano di noi.
domenica 24 aprile 2016
Lassù
Era da molto tempo che la nostalgia di tornare lassù non mi abbandonava: volevo guardare quel pezzo di cielo. Mentre salivo su quei sentieri amici, i silenzi e i suoni erano quelli di allora, e i ricordi più intensi. Attraversavo l'ultima radura ed ero lassù. Il nostro pezzo di cielo era azzurro, azzurro come non mai. E nell'azzurro era scritta la nostra storia.
Al ritorno, una nuvola chiara mi seguiva. E dalla selva l'eco della tua voce e la sinfonia delle felci mosse dal vento.
Al ritorno, una nuvola chiara mi seguiva. E dalla selva l'eco della tua voce e la sinfonia delle felci mosse dal vento.
domenica 10 aprile 2016
Non temere
Io ero tornato lassù per guardare il cielo da vicino. Mentre salivo, dai rami cadeva qualche foglia, e il lieve rumore mi riempiva di ricordi; e le falene e le api danzavano sui timidi fiori della selva.
Per una volta, torna lassù: il vento ti racconterà una storia sconosciuta. E non temere: i lupi ti faranno compagnia.
Per una volta, torna lassù: il vento ti racconterà una storia sconosciuta. E non temere: i lupi ti faranno compagnia.
domenica 3 aprile 2016
Le azzurre vie
Vivevi lassù, dove il cielo è vicino, e infinito il silenzio. Vivevi lassù, dove i temporali passano veloci e rimane l'arcobaleno. Vivevi lassù, dove le acque scendono melodiose assieme ad echi lontani.
Un giorno, si aprirono le azzurre vie del cielo: scesero gli angeli e ti portarono via per sempre.
Sul portico diroccato, le rose selvatiche continuano ad arrampicarsi, ma di notte restano mute.
Ora io vivo in una città di pianura, dove le foschie perenni macchiano il cielo.
Un giorno, si aprirono le azzurre vie del cielo: scesero gli angeli e ti portarono via per sempre.
Sul portico diroccato, le rose selvatiche continuano ad arrampicarsi, ma di notte restano mute.
Ora io vivo in una città di pianura, dove le foschie perenni macchiano il cielo.
domenica 27 marzo 2016
La pianura
Il cielo è pallido su questa pianura, e le nubi sono basse e ferme. Qualche volta arriva il vento, ma è lento e stanco, mentre io continuo a camminare nell'infernale caos del mondo.
domenica 13 marzo 2016
I fiori rosa
Era da tempo che non parlavi, e lo sguardo era assente. Seduto vicino, ti guardavo. Quel giorno, giorno indimenticabile, i tuoi occhi cercavano qualcosa. Sgomento, volevo capire. Aprii il balcone e il pallido volto s'illuminò: guardasti i fiori rosa e sorridesti.
Quel giorno, te ne andasti per sempre assieme al tramonto, e nei nostri boschi celesti e nelle tane regnava un silenzio strano. Quella notte, il balcone rimase aperto: la luna lo illuminò per lasciare entrare le stelle.
Nel giardino, la fontana rimase muta.
Quel giorno, te ne andasti per sempre assieme al tramonto, e nei nostri boschi celesti e nelle tane regnava un silenzio strano. Quella notte, il balcone rimase aperto: la luna lo illuminò per lasciare entrare le stelle.
Nel giardino, la fontana rimase muta.
domenica 6 marzo 2016
Nel silenzio
Nel deserto senza confini il silenzio è mistico, e si confonde con il cielo. Nell'azzurro, c'è la tua immagine che scruta e attende rumori di passi lontani. Di notte, quando l'aria di questa grigia pianura è spessa e umida, un angelo che ti assomiglia, tenendoti per mano, entra nella mia camera. Mi guardi e sorridi. Intravedo una lacrima nascosta: subito l'angelo ti porta via.
domenica 21 febbraio 2016
Quel bambino
Ricordo un bambino, un bambino che giocava da solo, e guardava il cielo dalle finestre. Da ragazzo, aveva lo sguardo triste e il passo incerto come cercasse qualcosa. In un luminoso giorno d'estate, fuggì da quel borgo montano isolato - e il silenzio parlava. Tempo dopo, giunse una nobile, misteriosa signora, cogli occhi coperti da un velo nero, e chiese di quel ragazzo.
I pochi vecchi rimasti in quelle montagne raccontano ai passanti che quando le stelle sono più chiare, e la luna sorride, l'ombra di quella nobile e misteriosa signora appare e scompare sulle mura di quella casa ormai cadente, dove qualcuno aveva portato il bambino.
I pochi vecchi rimasti in quelle montagne raccontano ai passanti che quando le stelle sono più chiare, e la luna sorride, l'ombra di quella nobile e misteriosa signora appare e scompare sulle mura di quella casa ormai cadente, dove qualcuno aveva portato il bambino.
domenica 24 gennaio 2016
Indimenticabile notte
Quel giorno, il sole era alto e il cielo azzurro e profondo come i tuoi occhi, mentre fuggivi in quelle foreste. Gli gnomi ti accolsero e ti fecero loro regina.
Era di notte e, come sempre, la luna era vicina, mentre camminavo nel deserto assieme ai miei compagni. Ma quella notte, indimenticabile notte, accadde un fatto strano: si levò il vento, che profumava di terre lontane. Volevo fermarmi per piangere, pensare e ricordare, ma non era possibile. Nell'infinito silenzio, su una duna un angelo che ti assomigliava mi prese per mano: raccontava che riposi lassù, dove gli gnomi ti hanno nascosta per sempre tra fiori eterni. Poi sorrise e scomparve. Quella notte, celestiale notte, ho capito che non s ei mai fuggita.
Era di notte e, come sempre, la luna era vicina, mentre camminavo nel deserto assieme ai miei compagni. Ma quella notte, indimenticabile notte, accadde un fatto strano: si levò il vento, che profumava di terre lontane. Volevo fermarmi per piangere, pensare e ricordare, ma non era possibile. Nell'infinito silenzio, su una duna un angelo che ti assomigliava mi prese per mano: raccontava che riposi lassù, dove gli gnomi ti hanno nascosta per sempre tra fiori eterni. Poi sorrise e scomparve. Quella notte, celestiale notte, ho capito che non s ei mai fuggita.
domenica 17 gennaio 2016
Quella radura
Di giorno, la tua ombra cammina e mi cerca lassù, tra quei pendii scoscesi e silenziosi, dove un giorno si sono allontanati i nostri destini. Talvolta, il vento ti sussurra la mia voce, ma non sai riconoscerla; e, dai nostri rifugi abbandonati, si avverte l'eco. Ma, di notte, torni e riposi in quella radura dove sono rimaste le mie tracce. Quando me ne andrò, troverai la mia ombra in quella radura, dove resteremo per sempre. Tutti gli anni, a novembre, i lupi verranno a trovarci.
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