domenica 29 marzo 2015

Il campanile

Era  maggio. Quel  giorno, ti  accompagnavano  assieme  al  lungo  e  lento  tocco  di  una  campana, e  io  non  volevo  esserci. Fuggivo  lassù, sul  nostro  sentiero, mentre  i  fiori  solitari  e  senza  nome  guardavano  il  cielo  e  i  petali  erano  bagnati  di  lacrime.
Sui  nostri  boschi  celesti  il  sole  si  addormentava, sulle  creste  il  vento  riposava  e  la  campana  taceva. Raggiungevo  la  piccola  radura, il  nostro  regno. Stranamente  erano  cresciute  roselline  selvatiche, timide  e  fragili. Dalla  selva, la  luce  profonda  dei  tuoi  occhi  mi  fissava, e  il  dolce, felice  sorriso  mi  faceva  capire  che  eri  per  sempre  quassù.