domenica 28 aprile 2024

Un silenzioso giorno d'autunno

Era un silenzioso giorno d'autunno. Una pallida nebbia illuminava visioni di ricordi lontani. Nel sentiero, una processione di foglie stanche attendeva il vento e le brine. Alle rondini, prima di partire, avevo chiesto di non raccontarti la mia tristezza. 

La luce della solitudine è come un orologio che accompagna il tempo dei miei giorni. Il mondo non mi appartiene e io ascolto le parole del silenzio. Posso attraversare qualunque frontiera e nessuno può fermarmi. 

domenica 21 aprile 2024

Riprendevo il cammino

Ero solo e triste su una verde radura. Intorno a me, la pace dei boschi e il sorriso dei fiori. Dalle foglie addormentate, mosse da un timido vento, scorreva un ricordo lontano sotto cieli remoti. Su una rosa selvatica piangeva una falena.

Riprendevo il cammino per rivedere il borgo montano dove trascorsi l'infanzia. Non c'erano più voci, e anche il silenzio taceva. Erano rimaste soltanto ombre dallo sguardo mesto che cercavano il cielo. 

Tornavo nella città, dove gli uomini camminano stanchi e non sorridono più. 

domenica 14 aprile 2024

Lo scrigno

Il mio volto è l'immagine di molti autunni. Spesso guardo le timide luci del tramonto, che abbandonano l'orizzonte e adagio si lasciano rapire dal buio, e vanno a riposare tra le solitudini dell'infinito. Il tempo ha dipinto il tuo ricordo di veli azzurri e pennellate di una silenziosa malinconia, che ho chiuso in uno scrigno. Le chiavi, con il nostro nome, le ho consegnate a un angelo. 

Oggi, mentre cammino sui verdi sentieri dei monti, un'aria antica mi accarezza e, tra i gigli silenziosi, si nascondono le ombre. Una falena riposa su un fiore solitario senza nome e lo illumina della tua luce. 

domenica 7 aprile 2024

Recuerdo

Da tempo si è spenta la tua voce, e anche gli echi si sono addormentati. È rimasta la solitudine e la poesia del pianto. Eravamo stranieri in quella terra lontana, in cui parlavamo con le stelle. 

Quando ti cerco nei colori del cielo, sento le note di una chitarra andalusa, accompagnata dal cante jondo, e ti vedo come allora ballare il flamenco. Nel mio cuore, ho nascosto lo sguardo misterioso dei tuoi occhi neri di gitana. 

Ricordi quando, nel deserto, ascoltavamo il silenzio di quella stella solitaria e amica? Non brilla più. Forse ci aspetta.

lunedì 1 aprile 2024

Una voce lontana

Quel giorno del tardo, silenzioso autunno camminavo solo lungo i viali della città invasi da una nera, fredda nebbia. I lampioni accesi sembravano timide sentinelle. Un vento maligno e dispettoso maltrattava le foglie disperate, sospingendole in ogni dove, e tormentava la mia tristezza e la luce di un ricordo. 

Finalmente il vento svaniva. Dalla vicina cattedrale, udivo il Requiem di Mozart e una voce da una terra lontana: "Antonio! Sono Aisha. C'è silrnzio fra le palme, dove un angelo bruno cerca la tua mano".