mercoledì 23 dicembre 2009

Buon Natale

Sono tante le stelle fredde in questa magica notte. Le campane suonano a festa; sul piccolo sagrato innevato la gente passa in fretta ed entra in chiesa. Un piccolo coro accompagnato dall'organo prova i canti del grande evento, mentre qua e là s'incrociano sorrisi e si stringono mani.
Quando inizia la cerimonia entro anch'io, ma nessuno si accorge della mia presenza; complice una colonna che mi ripara, osservo banco per banco. Poi esco lentamente e mi dirigo verso casa.
Tornava sempre a Natale.

mercoledì 16 dicembre 2009

La luce del sole

Mentre m'inoltro su quei viottoli nascosti da selvaggia boscaglia, la luce del sole diventa quiete curiosa che cerca il mistero. Ogni tanto scompare, poi riappare e ascolta i miei ricordi: diventiamo amici e compagni di viaggio.

(L'immagine è tratta da: http://www.ilboscodelleterrecotte.it/escursioni.htm)

sabato 5 dicembre 2009

Il sole d'inverno

Il sole gelido dell'inverno ti segue, illumina il tuo volto per trovare nuova luce. Il campanile batte le ore e interrompe i tuoi sogni. Continueranno domani.

(La foto è tratta da: http://andrettaweb.com/2009/06/)

In compagnia del cielo

Seduto su un masso levigato dal sole, dalle nevi e dai temporali, guardo le foreste della Garfagnana. Il cielo mi fa compagnia, lo sento vicino. Ed è dolce pensare che là, dove vivono gli gnomi, c'è una regina che un giorno fuggì per non essere rapita.

(La foto è tratta da: http://www.casacarnicelli.com/)

sabato 28 novembre 2009

L'angelo e la cattedrale

Le alte vetrate di quella cattedrale gotica guardavano il cielo e filtravano il sole inondandola di luce celestiale. Le snelle colonne fissavano oltre, mentre un vento leggero catturava colori da quelle splendide immagini, e si divertiva ad accarezzare il volto e i biondi capelli di un angelo seduto, assorto in pensieri remoti.

(L'immagine è tratta da: http://www.nokoss.net/2008/12/15/ultimo-walzer-a-vienna/)

lunedì 23 novembre 2009

La melodia infinita

Perché il ricordo sia più dolce e più vero, nel silenzio dell'oscurità ascolto i notturni di Chopin. Per scoprire dove sei la melodia infinita del Parsifal mi accompagna nel Walhalla. E vedo te.

venerdì 20 novembre 2009

Avviso

A causa della rottura del pc, il blog sarà aggiornato la prossima settimana.

giovedì 12 novembre 2009

Mentre saliva

C'è chi, da lontano, è tornato ed è salito fin lassù: non ditele che mi avete visto. Mentre saliva raccoglieva fiori di bosco: non ditele che ne ho raccolti anch'io.
Ogni tanto si fermava e lo sguardo vagava su quella casa diroccata a metà vallone: non ditele che anch'io avevo osservato quel rudere. Scendeva adagio osservando tutto intorno, sembrava cercare qualcosa: non ditele che io, di nascosto, l'avevo seguita.

(Lo foto è tratta da: http://diapason1.splinder.com/tag/montagne)

venerdì 6 novembre 2009

Il cipresso

Non ferite quel cipresso:
lasciate che porti ombra
su quella tomba.
Non ferite quel cipresso:
il vento le racconta
storie lontane.
Non ferite quel cipresso:
mia madre le vuole
ascoltare.

(La foto è tratta da: http://cittadiariano.it/blog/aixes/2008/04/20/da-che-albero-sei-caduto/)

venerdì 30 ottobre 2009

D'autunno attraversai

D'autunno attraversai molte volte quelle folte selve in compagnia del cielo. D'autunno attraversai molte volte quelle folte selve mentre infuriavano temporali, ed era bello ripararsi dentro a incavi di querce secolari. D'autunno attraversai molte volte quelle folte selve durante i tramonti; spesso mi pareva di udire una voce lontana e sconosciuta, mentre l'eco me la riportava vera.

(Foto tratta da: http://www.valtaro.it/caccia2003/)

mercoledì 28 ottobre 2009

Ricordo d'inverno

Le acque del lago lambiscono le spesse mura di quel maniero solitario. In questa dimora, visse un uomo che conobbi molto tempo fa, in un'epoca di smisurati sogni.
Durante un inverno freddissimo, quando un vento insistente e gelido increspava continuamente le acque, il canto triste di un cigno mi ricordò un pensiero sopito e ormai lontano. Il cuore s'intristì.

(La foto è tratta da: http://celafaremosicuramente.blogspot.com/2008_06_01_archive.html)

giovedì 22 ottobre 2009

Radure d'autunno

Lassù, in autunno, le foglie trasportate dal leggero vento trasformano le radure in tavolozze colorate. Se guardi, ti fanno sognare. Poi penso a un viale lontano che porta a un lago protetto da alte montagne, e vedo una figura a me cara raccogliere una foglia. Il suo pensiero vola oltre il tramonto.

lunedì 19 ottobre 2009

Sul portico

Stavo sonnecchiando e mi pareva di udire una campana suonare lenta. Stavo sonnecchiando e vedevo, seduta sul portico, mia madre. Stavo sonnecchiando e il suono di quella campana era incessante.

(L'immagine è tratta da: http://www.escursionando.it/DESCRIZIONE%20ITINERARI%202007/Croce%20del%20cavallo.htm)

Lassù c'è una casa

Lassù c'è una casa che, quando sorge il sole, la illumina tutta, e davanti ha un prato con piante che, quando germogliano, si ricordano di me. Lassù, in quella casa, c'è un balcone dove si sedeva mia madre. Lassù c'è una casa di cui nessuno conosce la verità: nessuno sa, infatti, che qualcuno vorrebbe tornare, ma non può.

(La foto è tratta da: http://www.sciamanager.com/?op=detailContenuto&sez=1&id=44)

mercoledì 14 ottobre 2009

Il torrente e i ricordi

Il sole del primo mattino penetra adagio nel torrentello che scende da lassù, e si specchia in quelle acque pure. A tratti l'intricata boscaglia lo nasconde. Da lontano arriva il suono di una campana, e mi ricorda che c'è un paese e una casa che da tempo aspetta.

(La foto è tratta da: http://comuni.quintetto.it)

sabato 3 ottobre 2009

L'autunno

E' autunno. Il sole illumina di timida luce questi boschi che si stanno spogliando. Mentre cammino alcune foglie si staccano leggere dalle piante, e danzando si posano su una minuscola pozza d'acqua, dipingendola con colori donati dal cielo. Gli ospiti, rovistando tra fogliame secco e cortecce di tronchi caduti, preparano le tane per l'inverno.
E' sera, il silenzio è idilliaco. Un uomo dai capelli bianchi entra nel metato e osserva con attenzione se le castagne stanno seccando a dovere; poi va nella baracca preparata per l'occasione. S'addormenterà cullato da rumori amici, che non fanno paura, e sognerà quell'angelo che non tornerà mai più.
Sa che morire quassù d'autunno significa trovarsi già in paradiso.

Ritorno

Vorrei tornare lassù, dove c'è una sorgente nascosta da umido muschio e tenere edere. Vorrei tornare lassù e rivedere quel vecchio tronco adagiato sull'erba: ci serviva per riposare, e il cielo era vicino. Vorrei tornare lassù dove tutto ciò che nasce e muore è amico.
Vorrei tornare lassù dove tutto ci aspetta, ma da solo non posso.

(La foto è tratta da: http://www.comune.rosignano.livorno.it/html/Arte_Cultura/Museo_archeo/bos.htm)

domenica 27 settembre 2009

I cacciatori

Hanno ucciso una volpe: i cuccioli aspettano. Hanno ucciso una lupa: i cuccioli aspettano. In un'osteria i cacciatori parlano di una grande impresa.
Dalle tane i gemiti sono sempre più fiochi: sta arrivando il silenzio della morte.

(La foto è tratta da: http://wildfangs.forumfree.net/?t=35397324)

martedì 22 settembre 2009

La casa dei ricordi

Il vento che scende da lassù passando accarezza quella casa di sasso, da tempo chiusa e abbandonata. Raccoglie i ricordi e li porta lontano.

(La foto è tratta da: http://www.waltellina.com/storie/leggendetorre/index.htm)

domenica 13 settembre 2009

La fuga

Era notte e non riuscivo a prendere sonno. La mia camera era situata sopra la fumisteria del maniero. Mi affacciai alla finestra: una fitta nebbia avvolgeva tutto. Si sentiva il cupo rumore dell'acqua battere a ritmo costante l'ala sud della dimora. La barca attraccata pareva un fantasma in movimento.
Il cane correva qua e là nervosamente, abbaiando ogni tanto.
All'improvviso vennero accesi i lampioni del giardino, soffocati dal muro di nebbia. Muniti di potenti lanterne, i proprietari del castello velocemente arrivarono alla barca e, uno davanti e l'altro dietro, presero una specie di lungo sacco e poi lo trasportarono adagio nella fumisteria. Udii un po' di trambusto e una lunga conversazione, che però non ebbi modo di capire.

Al mattino tutto era normale come sempre. La nebbia si era diradata, un timido sole dava un po' di luce al lago desolato. Compresi tutto. Fu così che entrai nella mia stanza, misi le mie poche cose nella valigia e, al momento opportuno, abbandonai il castello senza che nessuno se ne accorgesse. Passando davanti alle acque, gettai un mazzo di fiori. Non vi farò mai più ritorno.

(La foto è tratta da: http://www.naturamediterraneo.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=8770&whichpage=7)

giovedì 10 settembre 2009

Il mio mondo

Il mio mondo finisce lassù, dove le creste catturano un pezzo di cielo: il mio cielo. Quando il sole illumina queste alture, sembra non possa andare oltre: il mio sole. Di notte il sorriso della luna non ti abbandona mai, le stelle puoi contarle ad una ad una: le mie stelle. Ne aspetto una che si sta avvicinando.

D'estate

D'estate raggi di sole penetreranno nel fitto fogliame, il leggero vento lo farà danzare per te. Di notte i nostri amici usciranno dalle tane per raccontare alle stelle la nostra storia, mentre la luna attenta sorriderà. Il vento s'insinuerà garbatamente per ascoltare.
Non salirò più lassù da solo, mi chiederebbero di te.

domenica 30 agosto 2009

Il pensiero vola

Quassù le nubi giocano con il sole e il cielo. A sera se ne vanno, e lasciano spazio alle stelle. I nostri amici delle boscaglie riposano senza timori. Tu sedevi nell'aia su una vecchia panca di quercia, e le stelle si allontanavano dal cielo per esserti più vicine; quando il gatto ti veniva in braccio era ora d'andare a dormire.
Adesso la panca è sbilenca, di sera le stelle sembrano più lontane, la casa è uno scheletro di mura e di gatti inselvatichiti. Vorrei portarti un fiore, ma non so dove. Il pensiero vola.

domenica 23 agosto 2009

Il profumo di quel giardino

Una folata di vento mi porta il profumo di quel giardino. Dai cipressi rumori di nidiate, mentre il sole illumina le alture solitarie. Il campanile batte lentamente le ore, mi avverte che è tempo di ritornare. Una volta a casa avrò modo di ricordare.

In quella conca

Terra gobba, sentieri sassosi, fitti boschi, acque sorgive profumate, radure che si lasciano guardare dal cielo, fogliame che d'estate china il capo in attesa dei temporali, e di notte riposa con la luce delle stelle.
In quella conca nascosta c'è il rudere di una casa, da me troppe volte raggiunta, dove c'era chi mi aspettava.

(La foto è tratta da: http://www.fassanews.com)

lunedì 17 agosto 2009

Le nubi

Le nubi erano basse e veloci, si erano staccate dal cielo e non si capiva quale direzione volessero prendere. Io osservavo curioso. Diventarono più scure; lontano una sottile luce calava dai monti e per un attimo mi mostrò un luogo da sempre sognato.

(La foto è tratta da: http://maurosmocovich.splinder.com/)

giovedì 13 agosto 2009

Acqua chiara

Quell'acqua chiara, che scende da lassù, quando arriva al torrente racconta una storia diventata leggenda. D'estate si ferma a metà vallone e forma una pozza. C'è chi sale per riascoltare.

(La foto è tratta da: http://www.girovagandointrentino.it)

Al sole del primo mattino

Le campanule si lasciavano accarezzare dal sole del primo mattino, e mentre la brina se ne andava s'aprivano sorridendo al cielo. Primule gialle ascoltavano quel rigagnolo d'acqua che la neve formava sciogliendosi; qualche timida violetta cercava spazio.
Spero che in giorni come questi, col cielo color cobalto, tu possa posare lo sguardo su quest'angolo solitario e sconosciuto.

(La foto è tratta da: http://www.funghiitaliani.it)

sabato 8 agosto 2009

Quel sogno

Quando scendevi da lassù, servivano scarpe grosse. Da tempo vivi nella Milano convulsa e disperata. Cammini, sorridi, ti muovi come fossi nata qui. Molti nel quartiere ti salutano. Nessuno immagina che attendi con ansia la notte, e rinnovi quel sogno: tu scendi, lui sale, v'incontrate, sorridete felici, vi prendete per mano, v'inoltrate per sentieri silenziosi e amici.
Quando al mattino ti svegli, sei convinta che anche lui abbia fatto lo stesso sogno in un luogo a te sconosciuto.

(La foto è tratta da: http://www.agraria.org/parchi/abruzzo/gransasso.htm)

sabato 1 agosto 2009

Fino a quando

In quella piccola radura c'è un grande masso coperto da esili edere e fiori aggrappati a terra trasportata dal vento. Mi siedo, e quando il sole se ne sarà andato parlerò con le stelle. Tu scenderai e mi siederai accanto fino a quando la luce avvolgerà tutto.

Quei ruderi

Non toccate i ruderi di quelle quattro case sotto il monte: lasciategli guardare il cielo. Non toccate i ruderi di quelle quattro case sotto il monte: il tempo li cancellerà e quella storia sarà dimenticata.

(La foto è tratta da: http://www.fotoeweb.it/sorrentina/ValloneFerriere.htm)

domenica 26 luglio 2009

La pianura

In questa piatta e monotona pianura, il sole si confonde con la foschia e d'estate diventa un nemico. Non puoi guardare lontano, si perderebbero i sogni e i ricordi. Il grande fiume scorre stanco e osserva malinconicamente gli insignificanti pioppi. Quando arriverà la fitta nebbia dell'autunno e coprirà tutto, solo allora i miei ricordi e i miei sogni sembreranno più veri.

(La foto è tratta da: http://www.alberini.com/aa/album/ravenna/index.html)

lunedì 20 luglio 2009

La valle abbandonata

La valle abbandonata di giorno tace, si lascia accarezzare dal sole ma rimane indifferente. Gli ospiti si muovono lentamente, senza far rumore: sono in attesa di quei passi amici. Di notte le stelle mandano la luce altrove, la luna sfiora la valle e malinconicamente si allontana. Chiedo d'essere accompagnato in quel luogo da una vecchia guida; mi risponde che non potrà condurmi lassù finché qualcuno non sarà tornato. Altrimenti anche la valle morirà.

domenica 12 luglio 2009

Questa terra

Quassù ci sono torrenti che quando vanno in piena portano ghiaia e sassi verso la pianura. Quassù ci sono acque che bagnano adagio; accarezzano muschio, edere e timidi fiori di cui l'aria e il vento si riprendono i colori. Quassù il vento non provoca danni, ma porta suoni e ricordi oltre l'orizzonte.
Da quassù sono partite intere generazioni di donne e uomini. Questa è una terra rimasta sola, e di notte non dorme ma attende.

venerdì 10 luglio 2009

Quella storia

Rigagnoli d'acqua, mentre scendete dal monte non raccontate a nessuno quella storia. Esili fiori che sorridete e guardate il cielo, raccontategli quella storia. E tu vento, quando scuoti le antiche piante, dimentica quella storia, altrimenti arriverebbe lontano.
Un giorno tornerò lassù e ricorderemo insieme.

(La foto è tratta da www.parcodelfrignano.it)

domenica 5 luglio 2009

L'austera signora

Quella nobile e austera signora viveva sola in una casa antica e isolata. Ogni tanto scendeva al villaggio: era rispettata da tutti e anche un po' temuta. Quando incontrava quel bambino dagli occhi grandi e neri, il suo sguardo diventava dolce e lo accarezzava come avrebbe fatto una madre.
Oggi è arrivata molta gente sconosciuta, certamente i suoi nobili parenti che l'accompagnano all'ultima dimora. Da una povera finestra quel bambino, divenuto ormai ragazzo, aspetta che il silenzio sia più vero; porterà un mazzo di fiori, raccolto nei prati, a quella nobile e austera signora.

sabato 27 giugno 2009

La mia terra

Sono nato in una terra scoscesa e dura, a volte sassosa. Il caldo e il sole dell'estate la riempiono di crepe. Incontrerai alberi storti e sbilenchi, piegati dai venti e dalle nevi; se pronuncerai il mio nome, si sentiranno meno soli.
Non vedrai animali selvatici, quelli che quando passavo io mi accompagnavano fino alla radura. Evita quel sentiero intricato e ormai abbandonato: non ti parlerebbe solo di me.

(La foto è tratta da qui)

domenica 21 giugno 2009

Attesa

La luce tremenda e la calura dell'estate rendono mute queste colline, che disperate guardano il cielo. Le vigne silenziose attendono. Le finestre della cascina solitaria sono chiuse, l'aia è deserta. Io aspetto che s'apra la porta, e allora potrò entrare.

(La foto è tratta da: http://www.tuttoggi.info/articolo-11855.php)

domenica 14 giugno 2009

Terra sognata

Sotto la cresta di quel monte, c'è una terra che appartiene a gente lontana. Scheletri di case e acque profumate da rive erbose attendono. Di notte gli usignoli continuano a cantare, sperando di essere uditi. Il vento passa veloce, portando in luoghi remoti echi e nostalgie di un tempo perduto. C'è chi si sveglierà nella grande città sperando che la notte rinnovi il sogno.

(La foto è tratta da qui)

sabato 6 giugno 2009

Sera

Sta calando la sera: la melodia degli usignoli si sta spegnendo.
Sta calando la sera: seduto sul portico, un vecchio scruta le cime e lentamente entra in casa.
Sta calando la sera: i bambini nell'aia corrono veloci. E' tempo di rincasare.
Sta calando la sera: si chiudono stalle e pollai.
Sta calando la sera: le finestre rimarranno aperte ed entrerà profumo d'erba e di fiori falciati nel giorno.
Sta calando la sera: qualcuno non dormirà al pensiero che al mattino dovrà partire.

(La foto è tratta da: http://www.vogliaditerra.com/photoblog/archives/2005/08)

sabato 30 maggio 2009

Non ferite le colline

Non ferite le colline: il vento vuole accarezzare le vigne.
Non ferite le colline: la pioggia ama il rumore delle foglie.
Non ferite le colline: il sole vuole penetrare nel fiume e giocare con le canne.
Non ferite le colline: le stelle diventerebbero tristi.
Non ferite le colline: le stoppie piangerebbero.
Non ferite le colline: in autunno ci aspettano per la vendemmia.

(La foto è tratta da: http://www.gioiadellacasa.it/ricette/tradizionali-toscane/)

domenica 17 maggio 2009

Le rondini

Le rondini passano veloci: il nido è altrove. Nell'aia ortiche ed erbacce coprono birocci ed aratri abbandonati da tempo. Un gatto dagli occhi sognanti pensa a un luogo lontano. Sul nodoso olmo non nidificano più i cardellini. La fontana non riceve più acqua; un tempo ci si specchiava.
Quelle macerie erano case con balconi pieni di garofani. Non vorrei essere tornato: devo ancora sognare?

(La foto è tratta da: http://sunflower2009.wordpress.com/2009/04/03/la-rondine-e-il-falco/)

sabato 9 maggio 2009

La casa diroccata

Da tempo nessuno passa più su quel sentiero, è diventato tutt'uno con l'intricata macchia. Lassù, a metà del costone, piante e sterpaglie fanno da appoggio a ciò che resta di quella casa diroccata. Piano piano la raggiungo: tutto è verde cupo, c'è un silenzio strano. Poco più avanti c'è ancora la Madonna e mi avvicino: l'edera ha avvolto la muratura di sasso, una rosa selvatica è penetrata fino alla nicchia sfiorando con tenui petali, color del cielo, il volto di quel quadro.
E' maggio: da bambino era per me un'abitudine salire fin quassù.

(La foto è tratta da: http://www.macalu.it/appennino/itinerari/canate07/canate2.html)

mercoledì 6 maggio 2009

La luce della luna

Folte e mute boscaglie notturne: la luna vi fa compagnia con pallida e malinconica luce. Folte e mute boscaglie notturne: vi sto guardando mentre nascondete quella casa solitaria. Folte, mute boscaglie notturne e luce di luna: vorrei che non giungesse più l'alba.

(La foto è tratta da: http://cristinabove.splinder.com/archive/2008-11)

martedì 28 aprile 2009

Il cigno nero

Pini alti come torri nascondono il lago selvaggio; lontano, nere rocce chiudono l'orizzonte. Quando la mistica luna illumina queste limpide e desolate acque, un'ombra s'aggira veloce da una sponda all'altra e non riesce a uscire. Alci, lupi e orsi guardano sgomenti. E' la stagione degli amori, il cigno nero attraversa triste il lago senza intonare il suo canto.

domenica 19 aprile 2009

I glicini

La cintura di glicini avvolge l'antica dimora, e dalle finestre aperte entrerà aria profumata. Guardo il cancello chiuso e mi tornano in mente primavere lontane.

martedì 7 aprile 2009

La panca

Antica e ferita quercia, il vento ti fa sussurrare: comprendo il tuo linguaggio, non dirle che mi hai visto. Solitari e placidi castagni, da tempo mi aspettavate: non ditele che sono tornato a trovarvi. Nell'aia deserta c'è ancora la sbilenca panca: non ditele che mi sono seduto per ricordare.

mercoledì 1 aprile 2009

La vecchia casa

Cercando di non farmi notare, sto guardando la mia vecchia casa; il gatto non c'è più, altrimenti mi avrebbe trovato. Una folata di vento mi porta il profumo dei tigli e del malinconico cipresso, ma il rumore di quei passi non s'ode più: mi allontano e torno a casa.

mercoledì 25 marzo 2009

Fuga

Le strade della città sono piene di gente: vorrei fuggire. Le volgari luci della città confondono lo splendore delle stelle: mi sento offeso. La notte della città è percorsa da schiamazzi: per difendermi chiudo vetri e finestre e ascolto Schubert. Quando arriverò lassù avrò come guida quella stella che rasenta l'orizzonte, chiuso dalle cime, e in un idilliaco silenzio raggiungerò quel luogo con la speranza che qualcuno stia ad aspettarmi.

sabato 21 marzo 2009

Verso la primavera

Chiazze di primule selvatiche punteggiano di luce queste coste. I merli esplorano le nude siepi, la neve si sta sciogliendo, un rigagnolo d'acqua sfiora violette blu e fiori gialli. Guardo l'antico borgo lassù illuminato dal sole, ma non s'apre nessuna finestra.

venerdì 13 marzo 2009

La luce della luna

La luce della luna non va oltre quel chiuso orizzonte. Le stelle sono mute, vegliano il suo sonno. Tu non sei di natura umana: scenderanno accompagnate da musica divina le valchirie e ti condurranno nel Valhalla. Sarà dolce ricordarti.