venerdì 27 luglio 2007

Eucalipto

Genere di piante della famiglia delle Mirtacee, dal forte e caratteristico aroma balsamico. Originario dell'Oceania, l'eucalipto è stato introdotto anche in Europa verso la fine del Settecento, per la sua capacità di adattarsi ai climi caldi e temperati.
E' un albero sempre verde, alto anche oltre 100 metri; il suo ambiente naturale è caratterizzato da terreni umidi e pantanosi. Il tronco, utilizzato nelle costruzioni, è liscio e di colore chiaro. Le foglie sono sottili e di forma allungata, di colore verde-biancastro se giovani, mentre le più vecchie, ricche di eucaliptolo, sono verdi-grigie.
I fiori sono di colore bianco, con numerosi e lunghi stami gialli. I frutti sono capsule legnose, dotate di un coperchietto che si stacca una volta che i semi sono maturati: il nome dell'albero viene proprio dalla forma del frutto "ben chiuso" (usando il greco antico, come per la botanica).
L'olio estratto dalle foglie di eucalipto è utilizzato in campo farmaceutico per curare la tosse e il raffreddore, e più in generale per calmare i disturbi dell'apparato respiratorio.

(Tratto da Enciclopedia dei ragazzi, Milano, Istituto Geografico De Agostini, 2006, distribuita dal Corriere della sera)

giovedì 19 luglio 2007

I gatti lo sapranno


Pubblico una poesia di Cesare Pavese, tratta da Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.

The cats will know

Ancora cadrà la pioggia
sui tuoi dolci selciati,
una pioggia leggera
come un alito o un passo.
Ancora la brezza e l'alba
fioriranno leggere
come sotto il tuo passo,
quando tu rientrerai.
Tra fiori e davanzali
i gatti lo sapranno.

Ci saranno altri giorni,
ci saranno altre voci.
Sorriderai da sola.
I gatti lo sapranno.
Udrai parole antiche,
parole stanche e vane
come i costumi smessi
delle feste di ieri.

Farai gesti anche tu.
Risponderai parole-
viso di primavera;
farai gesti anche tu.

I gatti lo sapranno,
viso di primavera;
e la pioggia leggera,
l'alba color giacinto,
che dilaniano il cuore
di chi più non ti spera,
sono il triste sorriso
che sorridi da sola.
Ci saranno altri giorni,
altre voci e risvegli.
Soffriremo nell'alba,
viso di primavera.
(10 aprile 1950)

giovedì 12 luglio 2007

Il cinema

Erano gli anni '50. La maggior parte di noi, in particolare i più anziani, non erano mai entrati in una sala cinematografica.
Fu il sacerdote di un piccolo paese del Frignano a costruirne una ex novo. Alla sua inaugurazione parteciparono moltissime persone, provenienti dai villaggi limitrofi. In una sperduta borgata della zona abitavano due bovari, Lino e Arturo. Essendo venuti a conoscenza di quest'importante novità, accorsero per vedere il primo film proiettato, una pellicola con Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson. Entrarono puntuali alle 15, un po' timorosi a causa del buio della sala e, fra un intervallo e l'altro, commentarono dettagliatamente il film, meravigliati ed emozionati a causa di questa nuova esperienza.
Entrati alle 15, uscirono alle 23, ben otto ore dopo l'inizio del film. Il parroco, incuriosito da questo anomalo comportamento, chiese loro: "Vi è piaciuto?". Ed essi risposero: "Sì, ma era troppo lungo".

(in foto, potete ammirare Fiumalbo)

martedì 10 luglio 2007

La notte

Pubblico una bellissima poesia di Cesare Pavese, dalla raccolta Antenati.

La notte
Ma la notte ventosa, la limpida notte
che il ricordo sfiorava soltanto, è remota,
è un ricordo. Perduta una calma stupita
fatta anch'essa di foglie e di nulla. Non resta,
di quel tempo di là dai ricordi, che un vago
ricordare.

Talvolta ritorna nel giorno
nell'immobile luce del giorno d'estate,
quel remoto stupore.

Per la vuota finestra
il bambino guardava la notte sui colli
freschi e neri, e stupiva di trovarli ammassati:
vaga e limpida immobilità. Fra le foglie
che stormivano al buio, apparivano i colli
dove tutte le cose del giorno, le coste
e le piante e le vigne, eran nitide e morte
e la vita era un'altra, di vento, di cielo,
e di foglie e di nulla.

Talvolta ritorna
nell'immobile calma del giorno il ricordo
di quel vivere assorto, nella luce stupita.

lunedì 2 luglio 2007

Un paesaggio (2)

I monti Ausoni si trovano nel Lazio meridionale, al di sopra della fascia costiera tirrenica, tra le provincie di Latina e Frosinone.
Questo gruppo montuoso si estende dalla piana del fiume Amaseno che lo divide dai monti Lepini, alla linea Fondi - Lenola - Pico - Ceprano, che lo divide dai monti Aurunci; a nord est confina con la valle Latina, a sud ovest con il mar Tirreno (costiera Terracina - Sperlonga).

Le cime più alte degli Ausoni sono costituite dai monti Cima del Nibbio (mt.1152), Calvo (mt.1141), Calvilli (mt.1116), Caruso (mt.1102),delle Fate (mt.1010), Appiolo (mt.1000). Le valli sono di estensione limitata, situate quasi sempre lungo i corsi d'acqua: le più importanti si trovano nei Comuni di Vallecorsa, di Pastena e Castro dei Volsci lungo il fiume Sacco; Campodimele e Pico lungo il fosso S.Angelo; Amaseno lungo il fiume omonimo.