domenica 24 novembre 2019

L'uomo

L'uomo del XXI secolo è la tragedia del pianeta Terra.

domenica 17 novembre 2019

La melodia d'autunno

Volevo rivedere quei luoghi da cui provenivo, e che non avevo mai dimenticato. Era di novembre, e il cielo alto e sereno mi guardava. Sui pendii e lungo i sentieri, un velo di nebbia abbracciava i ricordi colorandoli di malinconia. Sui raggiai spenti, gli uccelli beccavano le bacche rosse. Camminavo tra foglie umide e giallognole, e gli alberi neri e spogli mi riconoscevano. Nel bosco, da un essicatoio usciva fumo, e intorno profumo di castagne, e dal cielo la melodia d'autunno. . Guardavo in alto e ti cercavo. Nel cielo si apriva una porta e appariva una luce celeste: la luce divina del tramonto.
Al ritorno ti rivedevo come allora: esile e col viso dal pallore dei gigli di bosco, i tuoi occhi riflessi in quel lago lontano e solitario. In quel giorno di novembre capivo che Casa del Monte non mi aspettava.

La casa sulla costa, nella quale avrei voluto portarti, è diventata dimora delle nebbie, e i venti l'attraversano portando l'eco del tuo violoncello

domenica 10 novembre 2019

Novembre

Tornava nella casa dov'era nata e cresciuta, per ricordare e vivere con quel sogno. Ma a novembre se ne andò per sempre, rapita da una nuvola leggera. Le nebbie riposavano nei sentieri spogli e gettavano un velo sulle foglie morte. Su un vecchio tronco, pendeva un ramo nero in balia del vento.
Tornavo lassù a novembre per ascoltare i racconti delle nebbie autunnali. La porta della casa era aperta, e un gatto attendeva che qualcuno tornasse a cercare cose dimenticate. Nella Maestà, in parte diroccata, giaceva il quadro della Madonna. Sui sassi erano rimaste le impronte di vecchie lacrime, che il tempo non può cancellare. Mentre guardavo quell'immagine, la nebbia si tingeva d'azzurro.
Tornerò a Casa del Monte per piangere a novembre.

domenica 3 novembre 2019

La nebbia di mezzanotte

C'è un borgo solitario e silenzioso, che chiamano "I boschi", sotto la curva di un monte, dove riposa l'azzurro del cielo. È un borgo che da tempo tace, ma non dimentica nulla. Mi aspetta nelle sere d'autunno, che preparano la notte ai sogni e colorano la tristezza. La nebbia di mezzanotte entra e fruga in quella casa vuota per trovare le lacrime da consegnare al cielo, e in quel momento la luce mi cerca. Nel borgo, di giorno, è rimasta l'eco di una campana.