Il cielo era cupo, cupo e tenebroso sul lago solitario, e il vento del nord agitava le acque minacciose. I cigni, udendo il grido di dolore di un angelo, si nascondevano sulla riva sgomenti. Quella notte, in una pianura lontana, qualcuno avvertì quel grido di dolore. Aprì la finestra: nel cielo brillava pallida la luna, avvolta da una funerea corona.
domenica 25 ottobre 2015
domenica 18 ottobre 2015
Talvolta
È mattino. Il vento desta i nostri fiori nascosti e il sole li illumina. Gli scoiattoli mi guardano curiosi dai cavi degli alberi, e nell'azzurro del cielo echeggiano violoncelli. Laggiù, nella cupa città, camminano uomini stanchi e inutili. Di notte, lassù nel nostro regno le stelle luccicano di pianto, disturbate da aerei che trasportano esseri insignificanti.
Ma tu vivi altrove, vivi nel Valhalla insieme agli dèi, vivi là dove si odono soltanto melodie e clavicembali. Talvolta m'illudo che tu venga a prendermi.
Ma tu vivi altrove, vivi nel Valhalla insieme agli dèi, vivi là dove si odono soltanto melodie e clavicembali. Talvolta m'illudo che tu venga a prendermi.
domenica 11 ottobre 2015
L a nube luminosa
I ginepri erano prigionieri del ghiaccio e, lontano, i pini incorniciati dalla neve facevano l'inchino. Sul manto bianco, si posava qualche foglia orfana, e, nel silenzio, l'eco di una nota.
Avvolta da una nube luminosa, una valchiria si avvicinava: sorrideva e mi diceva "arrivederci". Un lieve vento la trasportava verso il cielo, accompagnata dalla melodia infinita del Parsifal. Avevo dimenticato il pantano del mondo.
Avvolta da una nube luminosa, una valchiria si avvicinava: sorrideva e mi diceva "arrivederci". Un lieve vento la trasportava verso il cielo, accompagnata dalla melodia infinita del Parsifal. Avevo dimenticato il pantano del mondo.
domenica 4 ottobre 2015
In quel giorno di primavera
Viveva lassù, dove il cielo è vicino, e con lo sguardo cercava un'ombra lontana. Se ne andò a primavera, quando nascevano i nostri fiori selvaggi e nascosti. Quel giorno di primavera, il cielo era azzurro come i suoi occhi. Quel giorno di primavera, camminavo nel deserto senza confini: ricordavo i sassi, il colore dei fiori, la sinfonia delle sorgenti e il sussurro della selva e l'eco di una voce.
Cercavo l'orizzonte, ma era confuso. Una lacrima cadeva sulla sabbia in quel giorno di primavera.
Cercavo l'orizzonte, ma era confuso. Una lacrima cadeva sulla sabbia in quel giorno di primavera.
Iscriviti a:
Post (Atom)