È la notte di Natale. I nostri boschi celesti e il sentiero che conduce lassù sono dipinti di bianco, e nel silenzio si sente il vento gridare. Tu cammini nel maniero chiuso, condannata al ricordo, e sulle buie pareti un'ombra ti segue. Quando sentirai le campane annunciare la nascita del Bambino, aprirai quella finestra chiusa da tempo, quella finestra che si affaccia sul lago selvaggio dove, in questa magica notte, si specchiano le stelle e la luna è come una lapide senza nome.
Dalle acque scure affiorerà il cigno dal collo nero. Ti fisserà, poi tornerà per sempre nel fondo a nascondere e proteggere i nostri ricordi e il dolore.
Chiuderai la finestra: in quel momento, i nostri pensieri si incontreranno e un'improvvisa luce blu cingerà la luna.
Un'alce dagli occhi miti e tristi sale faticosamente il nostro sentiero.
domenica 14 dicembre 2014
mercoledì 19 novembre 2014
Il vento d'autunno
Il vento d'autunno stacca le ultime foglie, umide di nebbia nei nostri boschi senz'ombra. Da un albero, scheletro solitario, una foglia mi sfiora portandomi parole di una voce lontana. Però tu non sei più. Vorrei arrivare lassù, ma non voglio sentire il vento giocare con le antiche finestre e il cigolio del cancello arrugginito. Non ci sei più.
domenica 26 ottobre 2014
Strano silenzio
C'è uno strano silenzio sulle tue colline. Il sole d'autunno, offuscato da una nebbia leggera, entra in quel luogo nascosto e cerca la luce dei tuoi occhi. Un'aria improvvisa scuote le bacche rosse. La malinconica luce si allontana, si fa intensa e, quando illumina i dirupi, si sente l'eco di una voce.
A metà costa, c'è una cascina con le finestre chiuse e una fitta nebbia intorno.
A metà costa, c'è una cascina con le finestre chiuse e una fitta nebbia intorno.
domenica 12 ottobre 2014
Quando il vento
Te ne andasti in autunno, quando il nostro sentiero era pieno di vento, e le foglie spente macchiavano la terra umida. Te ne andasti in autunno, e il silenzio parlava sul nostro sentiero. Te ne andasti in autunno, quando la nebbia oscurava i nostri boschi spogli. Tornerò lassù in autunno, quando il vento passeggerà nella nostra radura cercando la tua voce.
domenica 21 settembre 2014
Di notte, nel deserto
Riposerai di notte nel deserto misterioso, e il tuo sguardo blu scuro osserverà la luna. Aspetterai che si levi il vento per ascoltare le mie parole di un tempo, e le ali di un angelo mi porteranno le tue.
domenica 14 settembre 2014
Dalla finestra
Le foglie d'autunno accarezzate dal vento scendevano sul piccolo lago. Da una finestra aperta nel vicino maniero, proveniva musica di Schumann. E sulla riva i cigni ascoltavano in silenzio.
Lentamente la finestra si chiudeva, le note tacevano e la brezza delle acque danzava coi colori dei tuoi occhi e dei tramonti lontani.
Lentamente la finestra si chiudeva, le note tacevano e la brezza delle acque danzava coi colori dei tuoi occhi e dei tramonti lontani.
domenica 31 agosto 2014
Profumo d'autunno
Foglie morte sul nostro sentiero, profumo d'autunno nell'aria e di memorie lontane. Mentre salgo, una foglia si stacca e, ballando, sfiora la mia spalla. Mi sono fermato alla nostra maestà, nascosta tra i boschi ormai spogli, e ho sentito una voce: va' lassù e rimani questa notte, nessuno ti vede; il vostro pezzo di cielo è protetto dalle montagne. Risentirai quella voce, sorrideranno le stelle e la rivedrai.
domenica 24 agosto 2014
L'alba cancellava l'orizzonte
Ero seduto sul portico in una notte d'estate, e le stelle posavano lo sguardo silenzioso sulle montagne. Una stella si avvicinò fissandomi: chiusi gli occhi e ricordai uomini che, di notte, camminavano lenti e con passo sicuro nello sterminato deserto, ombre che piangevano dentro alla ricerca di una luce ignota. Ma le stelle, nella solitudine, conoscevano i loro sogni. Buone e generose si avvicinavano, quasi si lasciavano toccare, e raccontavano a ognuno di loro storie e leggende gradite.
L'alba cancellava l'orizzonte, e arrivavano i rumori della morte.
L'alba cancellava l'orizzonte, e arrivavano i rumori della morte.
giovedì 14 agosto 2014
Dall'alto
Il mistico sole di novembre filtrava raggi di luce insolita tra nebbie bianche. Dagli alberi spogli cadeva una foglia orfana sul nostro sentiero. Si alzava poi un vento gradito che portava una fuga di Bach e l'eco continua di una voce lontana. Dall'alto, le creste delle montagne si univano al cielo.
domenica 27 luglio 2014
Lo sguardo del crepuscolo
Era ottobre, un malinconico giorno d'ottobre, quando entravo nella cattedrale di Chartres, e qualche nuvola azzurra sorrideva al pallido sole. Sugli altari, i fiori profumavano di paradiso, proprio come quel lontano giorno d'ottobre. Dalle finestre, sulla navata scendeva un'intensa luce di mille colori con il profilo di un sogno, e un organo intonava Bach. In questa magica atmosfera, su un rosone apparivano i tuoi occhi, con lo sguardo del crepuscolo e l'eco di quel silenzio deciso altrove.
lunedì 2 giugno 2014
Antiche querce
Signore, è dolce guardare questo luogo, dove sono nato; è dolce anche la malinconia mentre il cielo mi guarda. La mia casa non ha più ripari, ascolta la voce dei boschi, aspetta la luce delle stelle. E, tra le rovine, profumo di montagna.
Fra arbusti e verde muschio, corrono acque chiare, e, nell'ombra delle acacie, una luce, la luce di un sorriso sognante che si allontana. Folate di vento fanno danzare gli steli dei fiori, spargendo la tua immagine. Dalle cime arriva una nuvola nera e nasconde quelle mura cadenti. Lentamente, la sera, al mio ritorno, oscura quel sentiero verde. Tra i rami delle querce antiche, un fantasma misterioso mi segue, e un'eco lontana porta la tua voce. Nella notte, sarà dolce la tristezza.
(L'immagine è tratta da http://www.fotocommunity.it/pc/pc/display/29389608 ed è di Francesco Ottato)
Fra arbusti e verde muschio, corrono acque chiare, e, nell'ombra delle acacie, una luce, la luce di un sorriso sognante che si allontana. Folate di vento fanno danzare gli steli dei fiori, spargendo la tua immagine. Dalle cime arriva una nuvola nera e nasconde quelle mura cadenti. Lentamente, la sera, al mio ritorno, oscura quel sentiero verde. Tra i rami delle querce antiche, un fantasma misterioso mi segue, e un'eco lontana porta la tua voce. Nella notte, sarà dolce la tristezza.
(L'immagine è tratta da http://www.fotocommunity.it/pc/pc/display/29389608 ed è di Francesco Ottato)
sabato 10 maggio 2014
Le abetaie
C'è un angolo, un angolo nascosto e selvaggio in un piccolo lago del nord, dove sono conservate lacrime. A primavera si sentono profumi di fiori nati in paradiso, e un cigno nero s'avvicina a quell'angolo, intonando un canto d'amore; poi, da una torre lontana, il vento porta un tocco di campana triste e solitario. In autunno, le nebbie avvolgono le abetaie. Un fantasma cerca, chiusa nella corteccia di abete antico, la nostra storia. Improvvisamente, fugge ricordando quel silenzio lontano.
martedì 29 aprile 2014
Nella radura
Salivamo lassù, dove lo sguardo non conosce confini, e i tuoi occhi si confondevano con l'azzurro del cielo. Seduti sui rami, gli angeli ci salutavano al suono d'invisibili violoncelli, e, in fondo alle scarpate, sorridevano delicati fiori alla ricerca del sole. Un vento, un malinconico vento, ascoltava i nostri sogni e li portava lontano. Nella radura, l'icona della Madonna col bambino era sbilenca, con lo sguardo triste; vicino, erano nati gigli bianchi e profumati, bagnati da un sottile rigagnolo color cristallo.
Oggi, in un giorno di sole, con passo lento e pesante, capelli radi e d'argento, sono salito fin lassù per sentirmi ancora in vita. Regnava un silenzio strano e misterioso. Ho gridato un nome, ma l'eco non ha risposto. Mentre scendevo, i sassi del sentiero raccontavano d i te.
Oggi, in un giorno di sole, con passo lento e pesante, capelli radi e d'argento, sono salito fin lassù per sentirmi ancora in vita. Regnava un silenzio strano e misterioso. Ho gridato un nome, ma l'eco non ha risposto. Mentre scendevo, i sassi del sentiero raccontavano d i te.
domenica 13 aprile 2014
La voce
Sono salito sulla cima di questa collina, dipinta di verde e di fiori dal giallo intenso. E tu sei lontana. Questi colori sono tavolozze di ricordi. Dall'alto della collina osservo le montagne, il vento porta una voce, e io l'abbraccio.
lunedì 7 aprile 2014
Il cucciolo
La tua anima vive lassù, nei nostri boschi celesti. Di giorno, il vento ti sussurra parole conosciute e i lupi ti fanno compagnia. Voglio dirti che, nei nostri boschi celesti, c'è una tana, una materna tana dove un cucciolo di lupo aspetta la madre che gli uomini hanno ucciso. Ascolta il mio dolore, vai a trovarlo. E racconta di me, tu che conosci la mia storia segreta.
lunedì 17 marzo 2014
Nel giardino abbandonato
Nel nostro giardino abbandonato giacevano foglie tristi e disordinate, mentre nel cielo danzavano nuvole azzurre. La nostra casa non aveva più il tetto, e non c'erano pareti; eppure, mi appariva un'ombra di una vita volata via. Di notte, fissavo la foresta solitaria e misteriosa, dove la tua anima era fuggita.
domenica 16 febbraio 2014
All'alba
Quel giorno, nella mia mente correvano i ricordi, veloci come acqua di cascata. Intravedevo i silenziosi deserti che conobbi in un tempo lontano, e la luna limpida, sospesa in cielo, che fissava le dune, e il lento passo di uomini in cammino. Poi un volto, sugli orizzonti irraggiungibili, che mi fissava.
Ora sono solo su queste montagne, e quando giunge la notte la mia anima piange. Mi affaccio alla finestra, e la foresta tace alla luce della luna mentre ascolta un canto triste di usignolo e un flauto le fa da eco. Le roselline selvatiche sono chiuse, aspettano l'alba per aprirsi. Al mattino, quando il sole le bacia, si alza un vento profumato che conduce una dolce malinconia lontana, strappando qualche petalo: insieme, guardiamo il cielo.
Ora sono solo su queste montagne, e quando giunge la notte la mia anima piange. Mi affaccio alla finestra, e la foresta tace alla luce della luna mentre ascolta un canto triste di usignolo e un flauto le fa da eco. Le roselline selvatiche sono chiuse, aspettano l'alba per aprirsi. Al mattino, quando il sole le bacia, si alza un vento profumato che conduce una dolce malinconia lontana, strappando qualche petalo: insieme, guardiamo il cielo.
Etichette:
acqua,
cielo,
malinconia,
mattino,
petalo,
ricordi,
rose,
silenziosi,
tempo
domenica 12 gennaio 2014
Orizzonti sfumati
Sono nato dove i pendii sorridono al cielo, e le cime tracciano i confini. Un giorno, un giorno di primavera, qualcuno mi allontanò e mi trovai in questo vasto strano e sgangherato mondo.
Oggi ti ho portata lassù, proprio dove sono nato, ma i tuoi occhi cercavano gli orizzonti sfumati dei deserti senza confini, quei deserti da dove sei venuta.
Era d'estate, mai dimenticherò quel giorno d'estate, quando tornavi in quel regno in cui il silenzio parla con le stelle, a volte anche di noi, e le rocce della luna sono vicine. Quando la tua carovana transiterà vicino a quella duna, maree di stelle ti faranno luce. In quel momento, sognerò le tue mani sicure e gentili, che si presero cura di me, e rivedrò lo sguardo dei tuoi occhi come allora.
(La foto è di Walter Bellisi ed è tratta da: http://www.nikonphotographers.it/walterbellisi/index.php?module=site&method=reportage&id=736)
Oggi ti ho portata lassù, proprio dove sono nato, ma i tuoi occhi cercavano gli orizzonti sfumati dei deserti senza confini, quei deserti da dove sei venuta.
Era d'estate, mai dimenticherò quel giorno d'estate, quando tornavi in quel regno in cui il silenzio parla con le stelle, a volte anche di noi, e le rocce della luna sono vicine. Quando la tua carovana transiterà vicino a quella duna, maree di stelle ti faranno luce. In quel momento, sognerò le tue mani sicure e gentili, che si presero cura di me, e rivedrò lo sguardo dei tuoi occhi come allora.
(La foto è di Walter Bellisi ed è tratta da: http://www.nikonphotographers.it/walterbellisi/index.php?module=site&method=reportage&id=736)
Iscriviti a:
Post (Atom)