venerdì 30 novembre 2007

Il Natale degli gnomi

Sul finire di settembre ero solito fare visita ai miei amici gnomi. Appena arrivato e dopo un'accoglienza sempre calorosa, mi conducevano subito nell'infermeria, luogo da me particolarmente amato a causa del garbo e della cura con cui trattavano gli ospiti, feriti o ammalati, di queste meravigliose foreste della Garfagnana.
Una volta mi capitò di notare una presenza sconosciuta: un lupacchiotto, che mi osservava con occhi più che umani, e che addirittura mi sorrideva. Vedendo la mia sorpresa, uno gnomo mi spiegò:"L'ha portato una lupa perché era ferito. Fra qualche giorno tornerà a prenderlo, essendo ormai guarito". Poi precisò: "Prima che la neve copra tutto viene il branco, e ci accompagna in luoghi persino a noi sconosciuti, indicandoci legni, radici, cortecce, bacche dai colori mai visti, e muschi con bellissime sfumature di verde. Tutte cose che ci sono utili durante il lungo inverno. E' la ricompensa dei lupi per le cure che prestiamo loro quando ne hanno bisogno".
In seguito iniziammo a parlare del Natale. Io feci notare che questa festa è uno straordinario avvenimento, celebrato su tutta la Terra, e chiesi se anche loro lo festeggiassero. Sorridendo, con occhi sognanti, lo gnomo mi spiegò: "Nella sala comune viene allestito il presepe; raccogliamo, sul grande tappeto formato da cortecce e da muschio, una foglia per ogni varietà di piante. Con le diverse sterpaglie, le erbe quasi secche e la terra leggera, facciamo la capanna e vi poniamo una culla di erbe profumate. Qui adagiamo, al tramonto, il bambino Gesù, e lo contempliamo tutti insieme. Poco dopo arrivano i lupi, che si accovacciano vicino a noi con lo sguardo rivolto al bambinello. A mezzanotte avviene il celestiale evento. San Franceso d'Assisi entra con un bambino Gesù di terracotta in mano, toglie il nostro dalla culla e vi depone il suo. Questo è lo scambio dei nostri doni. Dopo, San Francesco benedice tutti a uno a uno, saluta e se ne va accompagnato, per un breve tratto, dai lupi. E torna in Paradiso".
Ascoltato questo racconto, compresi che San Francesco scendeva dal Cielo solo per loro, perché lo meritavano. E capii che la mia presenza avrebbe impedito, quell'anno, la sua venuta. Per un attimo desiderai essere uno gnomo.

Quando lasciai i miei amici del bosco, durante il cammino vidi nuvole biancastre rincorrersi in cielo, e ogni tanto montagne candide. Sembrava quasi che una figura angelica mi conducesse, per mano, verso quelle montagne innevate, alte e maestosamente solitarie: era forse un sogno?
Un ultimo sguardo; ma dopo, mestamente, cominciai a scendere per tornare a casa.

sabato 24 novembre 2007

Il bosco d'autunno

Era d'autunno, e girovagavo per boschi montani. Antichi castagni e querce con profonde ferite, provocate da tremendi temporali, mi facevano compagnia. E passo dopo passo calpestavo foglie dai colori che nessun pittore potrebbe mai riprodurre; e qualche tremolante fiore, prima di morire, desiderava che qualcuno lo guardasse.
In lontananza, montagne innevate, e il mio pensiero a un sogno da sempre pensato.

martedì 13 novembre 2007

Tisana di fiordaliso


Indicazioni: nevralgie, reumatismi, congiuntiviti
Ingredienti: fiori e tutta la pianta di fiordaliso
Preparazione: infuso (10 minuti); decotto (5 minuti)

Questo splendido fiore delle messi, ahimè assai rarefatto, ha notevoli proprietà depurative, diuretiche, antireumatiche e calmanti. Dalla pianta tritata (2 prese per tazza), si ricava per infusione un preparato da assumere tre volte al giorno tra i pasti.
Il decotto ottenuto per bollitura dell'intera pianta (15-25 grammi per litro d'acqua) è antireumatico e antinevralgico. Questo stesso liquido può essere impiegato nella cura esterna della congiuntivite; 25 grammi di pianta tritata, messa a macerare in un litro di birra, fungono da rimedio ai dolori reumatici.

domenica 11 novembre 2007

L'uomo solo

Il cielo si fece cupo, e in fretta gli animali corsero alle loro tane. Dalle cavità dei vecchi castani, occhi di picchi e di gufi curiosi. Poi il temporale.
Un uomo, solo nel bosco, si guardò intorno: non c'erano tane. Guardò in alto, vide una luce, e si rasserenò.

mercoledì 7 novembre 2007

La neve

La neve si scioglieva
e il ruscello gioiva.
La neve si scioglieva
e negli spiazzi verdi
timide viole.
La neve si scioglieva
e qua e là
spuntavano primule.
La neve si scioglieva
e un merlo
scrutava le siepi.
La neve si scioglieva
e un uomo
guardava la vigna.

(Luigi)

sabato 3 novembre 2007

La cascina

Il cane guaiva
nell'aia,
e il vento gelido
sferzava la valle;
il bovaro
controllava il fienile,
e i bambini
giocavano coi gatti.
Il nonno
era avvolto nel tabarro,
mentre dalla finestra
la nonna guardava
lontano,
e il belare delle pecore
la rendeva felice.

(Luigi)