domenica 31 gennaio 2021

Altrimenti piangerebbero le stelle

Quella notte sedevi accanto a me nel deserto. In quell'immensa cattedrale di silenzi e di misteri, mi dicevi: "Le stelle ci sono vicine. Mi raccomando, non toccarle. Solo qui possono riposare, ascoltare e raccontare". Un attimo di silenzio e con lo sguardo materno continuavi: "Sei venuto da lontano, cosa cerchi? Ti vedo confuso, e forse non lo sai. Ma questa notte ti addormenterai cullato dalle stelle. Sognerai di essere ritornato bambino tra le tue montagne. Vedrai e conoscerai chi ti darà baci e carezze a te sconosciute. Però non devi piangere, altrimenti piangerebbero le stelle". 
Anche lassù, a Casa del Monte, le stelle sono vicine. Spesso le guardo e torno bambino, e tu, bambina, mi tieni per mano. 

 

domenica 24 gennaio 2021

Sotto il cielo

 

I miei lunghi autunni non permettevano più di aspettare altro tempo. Avevo bisogno di tornare sotto il cielo del mio piccolo regno, nascosto tra i pendii di un monte che custodiva gelosamente sogni e ricordi. I sentieri ascoltavano i silenzi di quei passi che venivano da lontano. Improvviso il soffio di un vento misterioso, e cadevano i fragili petali delle rose selvatiche, fragili e pallidi come il tuo viso; e si spegneva per sempre la tua voce. Un angelo mi sorrideva e catturava i sogni e i ricordi e volava in cielo. A Casa del Monte era scesa la nebbia. Qualcuno apriva una finestra, e si udiva il pianto di un bambino.

domenica 17 gennaio 2021

Il sogno (der traum)

 

Eccomi lassù. Sopra di me un cielo azzurro, e lo sguardo della montagna. Volevo ritrovare l'eco del silenzio. Rivedere i colori dei sogni, e ascoltare la voce dei ricordi, e farmi avvolgere dall'estasi della malinconia. In un fossato, tra piccoli e timidi fiori protetti dalle ombre, si era persa una falena giunta non si sa da dove. Cercava disperata la luce. Con l'aiuto del vento, penetrava un raggio di sole nelle ombre, e la falena ritrovava la via della libertà. Nel cielo qualche timida stella attendeva il tramonto, e una voce mi chiamava. M'intimorii e me ne andai. 
Sono tornato nella città, dove i sogni sono stati distrutti e i poeti sono fuggiti. 

domenica 10 gennaio 2021

La quercia e la fontana

 

Da sempre sognavo e speravo di tornare in quel borgo dove mi portarono da bambino. La macchia aveva cancellato le tracce dei sentieri. Considerando i miei autunni, non sarebbe stato facile arrivare fin lassù. Ma il desiderio di rivedere quel borgo era troppo intenso. Mentre salivo, dalle tane occhi dallo sguardo amico e incoraggiante. Forse mi aspettavano. Tra le mura delle case cadenti del borgo, edere aggrappate e qua là sterpaglie disordinate. Solo la vecchia quercia e la fontana erano rimaste come allora. 

Chiesi: "Mi riconoscete?". La quercia rispose: "Tu sei quel bambino che sedeva sotto la mia ombra con un gatto bianco e nero, che chiamavi Ghefo". E la fontana: "Tu sei quel bambino che si specchiava nelle mie acque in braccio a una signora". E io dissi: "Vorrei sapere altre cose". Risposero all'unisono: "Non vogliamo e non possiamo dirti altro. Qui sono rimaste le ombre. Il vento le cerca, e parlano soltanto con lui. Noi guardiamo il cielo". 

domenica 3 gennaio 2021

Ora so

Nel cielo, nere e gelide nubi. Nella selva spoglia, cumuli di foglie maltrattate dai venti e macchiate di brina. Sepolte nei fondi dei fossati, voci di ombre e di silenzi. Ricordavano i colori della tua tristezza, e le luci della mia malinconia. Su erbe dure e verdi muschi scorreva acqua azzurra, richiamando echi del tuo oboe. 
Finalmente sapevo dove trovarti.