È la notte di Natale. I nostri boschi celesti e il sentiero che conduce lassù sono dipinti di bianco, e nel silenzio si sente il vento gridare. Tu cammini nel maniero chiuso, condannata al ricordo, e sulle buie pareti un'ombra ti segue. Quando sentirai le campane annunciare la nascita del Bambino, aprirai quella finestra chiusa da tempo, quella finestra che si affaccia sul lago selvaggio dove, in questa magica notte, si specchiano le stelle e la luna è come una lapide senza nome.
Dalle acque scure affiorerà il cigno dal collo nero. Ti fisserà, poi tornerà per sempre nel fondo a nascondere e proteggere i nostri ricordi e il dolore.
Chiuderai la finestra: in quel momento, i nostri pensieri si incontreranno e un'improvvisa luce blu cingerà la luna.
Un'alce dagli occhi miti e tristi sale faticosamente il nostro sentiero.
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