domenica 24 febbraio 2019

La siepe

Lassù, sotto cieli azzurri, vivono e riposano le ombre. I boschi, le piante, i fiori e le fonti custodiscono la mia anima. Lassù, è rimasto il nulla, cioè tutto: il mito, lo spirito e il volto della leggenda. E il cabaret della vita è lontano.
Non posso tornare lassù, farei troppo rumore e rimarrebbe un'eco triste, un'eco umana. I poeti scrivono che le stelle sono monache eterne. Penseranno loro a gettare uno sguardo su quel quadro di Madonna dagli occhi dolci, adagiato in un angolo di quella maestà in disfacimento. Vicino c'è un'intricata siepe, e a primavera si riempie di timide roselline bianche. È lì che da bambino ho sepolto il mio gatto, ed era aprile. Il vento, che lo sa, mi vuole bene e scuote dolcemente quei petali delicati che cadono leggeri sulla minuscola tomba.
A volte, tra la nebbia della città, torna la luce della tua immagine.

domenica 17 febbraio 2019

Il sentiero sassoso

Ora che sono vecchio e di tempo ne è trascorso, trovo singolare che nessuno mi abbia mai detto in quale paese o città io sia nato. Ho vissuto l'infanzia in un silenzioso borgo chiamato Casa del Monte. Ricordo il tavolo di castagno e la sedia impagliata sulla quale sedevo con il mio gatto adorato, che ogni tanto mi fissava con occhi pensosi. Dalla bassa finestra filtrava lenta una luce timida e malinconica: sembrava cercare qualcosa. Da sempre, mi accompagnava una visione: su un sentiero sassoso, una donna dagli occhi dolcissimi, con un carico di legna sulle spalle ricurve, che mi teneva per mano perché temeva che cadessi.
La giovinezza ma l'ha rapita il deserto.

domenica 10 febbraio 2019

Il gatto

Tutto è come allora, lassù. È rimasto solo il silenzio. Il cielo ha aperto una porta e un angelo mi sorride. Una nuvola rosa, dal fascino dolce e misterioso, riposa sulla cresta del monte. Un gatto, dagli occhi macchiati di ricordi, mi guarda, e incerto se ne va. Forse cercava una carezza.