domenica 28 marzo 2021

Calava la nebbia

 

In quel lontano giorno di metà novembre, calava la nebbia nel borgo e sui pendii di Casa del Monte; un bambino cercava la tua mano, ma non la trovava. Ora quella casa è un cumulo di pietre, che aspetta le nebbie di novembre per ricordare. 

In un lontano maniero, all'ombra di un cipresso, a metà novembre, piange una fontana. 

domenica 21 marzo 2021

Lacrime di stelle

 

Nel buio dell'immensa notte, si era addormentato il deserto. Le stelle, attente e curiose, ascoltavano i silenzi di uomini venuti da lontano. Erano silenzi che cercavano e parlavano di sogni ormai spenti, macchiati dai colori di tristezze e malinconie. La melodia di un'antica canzone raccontava cose lontane e ricordava ombre fuggite, e le stelle si avvicinavano timidamente. Al mattino, sulla sabbia, erano rimasti lacrime di stelle e profumo di cielo. Al sole rimaneva l'ingrato compito di cancellare quelle lacrime. 

domenica 14 marzo 2021

Un vento

 

Qualcuno la portò lassù, e nessuno sa da dove. I suoi occhi erano macchiati dalle stelle e da segreti di malinconia. Temeva le nebbie gelide e i silenzi delle radure. In estate si sedeva sola sotto le ombre delle vecchie querce, e sorrideva. In inverno, quando nevicava, guardava il cielo e piangeva. Osservava l'azzurro del cielo e cercava orizzonti lontani. Ma le montagne lo impedivano e baciavano i tramonti. Lei diventava triste, e nei suoi occhi la malinconia delle stelle. 

Un giorno sparì. Nessuno seppe come e perché. A volte, un vento che viene da lontano si ferma alla sua finestra chiusa. Quando se ne va, rimane profumo di gigli, e l'eco melodiosa di una sorgente, e l'ombra triste di un poeta solitario. 


domenica 7 marzo 2021

La rondine


Era tornato nel suo piccolo borgo, nascosto sotto la curva di un monte. Era arrivato da una terra lontana e silenziosa, dove gli orizzonti si confondono col cielo, e non era solo. Teneva per mano una donna con lunghi capelli neri, e con occhi profondi e misteriosi, che chiamava angelo; e, per i pochi rimasti nel borgo, lei era invece la rondine. Un giorno d'estate, mentre il tramonto spegneva le luci, e nelle ombre dei boschi si addormentavano i fiori, una nube azzurra la rapì. Da allora, nel paese raccontano che lassù, di notte, si sente una voce che ripete: "Non tornare, non mi troveresti".
I pochi vecchi rimasti nel borgo, a primavera, attendono la rondine