Signore, è dolce guardare questo luogo, dove sono nato; è dolce anche la malinconia mentre il cielo mi guarda. La mia casa non ha più ripari, ascolta la voce dei boschi, aspetta la luce delle stelle. E, tra le rovine, profumo di montagna.
Fra arbusti e verde muschio, corrono acque chiare, e, nell'ombra delle acacie, una luce, la luce di un sorriso sognante che si allontana. Folate di vento fanno danzare gli steli dei fiori, spargendo la tua immagine. Dalle cime arriva una nuvola nera e nasconde quelle mura cadenti. Lentamente, la sera, al mio ritorno, oscura quel sentiero verde. Tra i rami delle querce antiche, un fantasma misterioso mi segue, e un'eco lontana porta la tua voce. Nella notte, sarà dolce la tristezza.
(L'immagine è tratta da http://www.fotocommunity.it/pc/pc/display/29389608 ed è di Francesco Ottato)
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