Sono nato dove i pendii sorridono al cielo, e le cime tracciano i confini. Un giorno, un giorno di primavera, qualcuno mi allontanò e mi trovai in questo vasto strano e sgangherato mondo.
Oggi ti ho portata lassù, proprio dove sono nato, ma i tuoi occhi cercavano gli orizzonti sfumati dei deserti senza confini, quei deserti da dove sei venuta.
Era d'estate, mai dimenticherò quel giorno d'estate, quando tornavi in quel regno in cui il silenzio parla con le stelle, a volte anche di noi, e le rocce della luna sono vicine. Quando la tua carovana transiterà vicino a quella duna, maree di stelle ti faranno luce. In quel momento, sognerò le tue mani sicure e gentili, che si presero cura di me, e rivedrò lo sguardo dei tuoi occhi come allora.
(La foto è di Walter Bellisi ed è tratta da: http://www.nikonphotographers.it/walterbellisi/index.php?module=site&method=reportage&id=736)
2 commenti:
I tuoi post sono molto belli ma secondo me quell'eccessivo tono poetico li rende... molto criptici.
E' un peccato però che nessuno lasci un segno del suo passaggio (un commento) se non altro per la bellezza delle immagini.
Ciao Marco! Io sono il padre di Romina, quella di "Oltre il cancello". Ci sono pochissimi commenti perché non visito altri blog, non avendone il tempo.
Scrivo quando mi va per tenermi un po' in allenamento.
Credo che i miei post resteranno criptici, io scrivo così. :)
Grazie per le tue parole!
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