Quella notte le stelle erano scese per rapirci. Nelle sfere celesti, udivo la melodia infinita del Parsifal, che accompagnava il volo degli angeli. La bambina mi fissava e, entusiasta, batteva le mani di gioia. Aisha sorrideva felice, prendendomi per mano. All'alba, lo squillo della sveglia e il parlottare dei compagni spegnevano il sogno e rimaneva un'immensa tristezza.
Ora, un po' curvo, assieme all'amico bastone siedo sul portico della mia vecchia casa, in un borgo montano. Qualcuno, quando passa, mi fa un segno con la mano e io rispondo con un sorriso; poi chiudo gli occhi e chiedo: "C'incontreremo ancora nel deserto sotto le stelle?".