Quel giorno, nella mia mente correvano i ricordi, veloci come acqua di cascata. Intravedevo i silenziosi deserti che conobbi in un tempo lontano, e la luna limpida, sospesa in cielo, che fissava le dune, e il lento passo di uomini in cammino. Poi un volto, sugli orizzonti irraggiungibili, che mi fissava.
Ora sono solo su queste montagne, e quando giunge la notte la mia anima piange. Mi affaccio alla finestra, e la foresta tace alla luce della luna mentre ascolta un canto triste di usignolo e un flauto le fa da eco. Le roselline selvatiche sono chiuse, aspettano l'alba per aprirsi. Al mattino, quando il sole le bacia, si alza un vento profumato che conduce una dolce malinconia lontana, strappando qualche petalo: insieme, guardiamo il cielo.
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