mercoledì 25 marzo 2009

Fuga

Le strade della città sono piene di gente: vorrei fuggire. Le volgari luci della città confondono lo splendore delle stelle: mi sento offeso. La notte della città è percorsa da schiamazzi: per difendermi chiudo vetri e finestre e ascolto Schubert. Quando arriverò lassù avrò come guida quella stella che rasenta l'orizzonte, chiuso dalle cime, e in un idilliaco silenzio raggiungerò quel luogo con la speranza che qualcuno stia ad aspettarmi.

sabato 21 marzo 2009

Verso la primavera

Chiazze di primule selvatiche punteggiano di luce queste coste. I merli esplorano le nude siepi, la neve si sta sciogliendo, un rigagnolo d'acqua sfiora violette blu e fiori gialli. Guardo l'antico borgo lassù illuminato dal sole, ma non s'apre nessuna finestra.

venerdì 13 marzo 2009

La luce della luna

La luce della luna non va oltre quel chiuso orizzonte. Le stelle sono mute, vegliano il suo sonno. Tu non sei di natura umana: scenderanno accompagnate da musica divina le valchirie e ti condurranno nel Valhalla. Sarà dolce ricordarti.

sabato 7 marzo 2009

La nebbia e il grande fiume

Amo questa nebbia che soffoca le luci. Amo questa nebbia che accarezza le piante, scheletri dell'inverno. Amo questa nebbia che nasconde il grande fiume vicino, e il rumoreggiare dell'acqua che fa compagnia. Amo questa nebbia che nasconde quella casa oltre l'argine, perché per un po' non sarò costretto a ricordare.

(La foto è tratta da: http://malandryna.splinder.com/post/730329)

Mai più

Si racconta che in queste silenziose e solitarie montagne, quando lentamente abbandona le grandi vallate, il sole sale verso l'alto lasciando dietro di sé visioni di verde più intenso, e si ferma per un po' irradiando di luce celestiale quei folti canaloni da cui una valligiana non tornò mai più. Sorrido e saluto senza dire che questa leggenda mi è nota da sempre.

(La foto è tratta da: http://www.dolceucraina.com/it/turismo/i-monti-e-il-mare-dellucraina-2.html)

domenica 1 marzo 2009

D'estate

Nelle ore più calde dell'estate la foschia macchia le cime, la boscaglia è quasi muta, gli ospiti sono quatti nelle tane, fiori, erbe e foglie chinano il capo; negli angoli bui delle aie boscaioli e contadini attendono che il sole si plachi. In quest'atmosfera surreale un'ombra nervosa e silente sale verso le vette. Aspetterò con ansia la luna e sarà più vera.

(La foto è tratta da: http://www.hotelcrozzon.com/discoteche-madonna-di-campiglio.html)