Vivevi lassù, dove il cielo è vicino, e infinito il silenzio. Vivevi lassù, dove i temporali passano veloci e rimane l'arcobaleno. Vivevi lassù, dove le acque scendono melodiose assieme ad echi lontani.
Un giorno, si aprirono le azzurre vie del cielo: scesero gli angeli e ti portarono via per sempre.
Sul portico diroccato, le rose selvatiche continuano ad arrampicarsi, ma di notte restano mute.
Ora io vivo in una città di pianura, dove le foschie perenni macchiano il cielo.
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