Il sole d'estate riposava su quelle mura cadenti, e ascoltava le voci dei silenzi nascosti fra le ombre. Qua e là, qualche fiore solitario ed erbe incolte. Da lontano, lo sguardo misterioso di un gatto mi fissava. In quel momento, la memoria generava sofferenza e sogno. Una zona d'ombra, tra quelle pietre, attirava la mia attenzione.
Mentre andavo verso l'angolo più buio, un volto luminoso, scolpito come nelle cattedrali, mi guardava. Capivo che non avrei mai più potuto tenerti per mano.
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