Amparo! Da quel giorno lontano e triste, quando ti ho perduta per sempre, i tuoi occhi neri di gitana, velati di mistero, mandano raggi di luce al trascorrere dei miei pallidi giorni. La città si colora di luci in attesa del Natale, e nei negozi si confezionano i regali. Ti prego, fammi un dono. Vienimi in sogno durante la notte di Natale, prendimi per mano e portami nel tuo villaggio sperduto in Andalusia, dove le gitane come te ballano il flamenco, e cantami quella canzone. Buon Natale, Amparo.
Verdi orizzonti
domenica 7 dicembre 2025
domenica 30 novembre 2025
È autunno
Gli angeli ascoltano i silenzi dei vecchi, e nessuno si accorge che, quando piangono, raccolgono le loro lacrime. È autunno. Le curve dei monti disegnano l'orizzonte e, da un lontano deserto, un vento tiepido mi porta la tua immagine. Sopra di me lo sguardo amico del cielo non ha dimenticato che è qui, dove sono nato e giocavo da bambino.
La tenue luce di ottobre è velata di dolce malinconia e di lontani ricordi. Se tu fossi qui con me, ti regalerei il muschio azzurro. Dai rami si staccano docili foglie dorate e, cadendo, sono Notturni di Chopin. Pallidi e silenziosi fiori mi sorridono. Un angelo si avvicina e lentamente sussurra: "Antonio, ho raccolto le lacrime celesti di Aisha e le ho portate in cielo".
domenica 23 novembre 2025
In un giorno d'estate
Di notte, quando il silenzio è più vero, dal cielo scende un angelo nel bosco del ricordo per ascoltare i silenzi di un cipresso solitario, a cui, da bambino, chiedevo di svelarmi un segreto da tutti taciuto. Qualche volta il vento si ferma, ascolta e poi piange e se ne va.
In un giorno d'estate, quando il bosco profuma di fiori e di cielo, e il sole è duro a morire, da vecchio sono tornato sotto l'ombra del cipresso. Adagio, timoroso e ansioso come quando ero bambino, gli ho chiesto di svelarmi quel segreto, ma, come allora, non ha parlato.
domenica 16 novembre 2025
Il discorso interrotto
Vigneti che dipingono le colline ondulate delle Langhe, e stretti sentieri di fragile terra e, tra i filari, il respiro del sole bacia la lieve foschia. Di notte, la luna si avvicina e, timida, ascolta segreti, sogni e ricordi di gente e poeti che tanto amarono queste colline; e a volte piange di nascosto insieme agli angeli.
Oggi un dolce velo di malinconia dà luce al mio viso segnato da numerosi autunni, e ritorno bambino. Rivedo la cascina in cui viveva mio nonno, e nel pendio le vigne. Di sera mio nonno, nella piccola stanza che odorava di verderame, accendeva lo stoppino di un piccolo lume a petrolio. Si sedeva e ricordava il suo lontano appennino, dove cantavano il " maggio" e dove, in autunno, si raccoglievano le castagne da portare nel metato ad essiccare. Come sempre, prima di partire diceva: "Antonio, mi raccomando, quando torni a Vitriola metti un fiore di bosco e un cero sulla tomba della nonna che non hai conosciuto".
Mi resta un sogno impossibile: ritrovare quel piccolo lume a petrolio, accendere lo stoppino, sederci e continuare quel discorso interrotto.
domenica 9 novembre 2025
Guarderemo l'orizzonte
Nella quiete, sotto l'ombra delle palme, Aisha mi diceva: "Antonio, non ti conoscevo, ma da sempre ti sognavo e sapevo che saresti venuto da lontano. E tu, ancora un ragazzo, confuso e timoroso marciavi nel deserto insieme a uomini privi di speranza. Non ti accorgi che eri giunto fin qui per cercarmi? Forse hai trovato in me lo sguardo di una madre nobile, da sempre lontana? Quando tornerai nel tuo verde appennino, non potremo seguirti e tu sai perché. Ma ogni giorno racconterò la nostra storia alla bambina, guarderemo l'orizzonte e sarai sempre con noi".
domenica 2 novembre 2025
Al margine del bosco
Con la complicità del vento, l'ombra di Aisha è fuggita dal deserto e cammina pensierosa nei miei boschi, colorati di mistero, che cullarono la mia triste e dolce infanzia. Di notte, ha trovato accoglienza in un cipresso dal verde cupo, al margine del bosco. Di giorno mi segue nei sentieri inquieta e timorosa. La guardo e penso: quanto tempo è passato! E, trattenendo il pianto, chiedo: dov'è la nostra bambina bruna?
Da quel momento, la sua ombra scompare per sempre. I montanari raccontano che quel cipresso al margine del bosco, di notte, è la dimora di un angelo. Sotto al cipresso crescono fiori di vari colori. Mi raccomando, non raccoglieteli, appartengono al cielo.
domenica 26 ottobre 2025
Il profumo delle rose
Nel mese delle rose scesero gli angeli e ti portarono in cielo. I fiori piangevano e non sentivi la mia voce, e di te rimaneva solo il profumo delle rose. A quando il tuo ritorno? O rimarrà spenta per sempre la luce dell'attesa? Lungo il muro della tua casa ho messo una sedia che ti aspetta, e nel cortile, vicino alla fontana, la vecchia quercia, attenta, scruta il cielo.
Da sempre, in autunno, nei miei boschi silenziosi mi appare un'ombra malinconica che, improvvisa, scompare. Da un cipresso sento una voce o forse un'eco. Sei tu che mi chiami? Nell'orizzonte, sfumature di nebbia azzurra e nell'aria la melodia di un pianto.






