domenica 16 novembre 2025

Il discorso interrotto

Vigneti che dipingono le colline ondulate delle Langhe, e stretti sentieri di fragile terra e, tra i filari, il respiro del sole bacia la lieve foschia. Di notte, la luna si avvicina e, timida, ascolta segreti, sogni e ricordi di gente e poeti che tanto amarono queste colline; e a volte piange di nascosto insieme agli angeli. 

Oggi un dolce velo di malinconia dà luce al mio viso segnato da numerosi autunni, e ritorno bambino. Rivedo la cascina in cui viveva mio nonno, e nel pendio le vigne. Di sera mio nonno, nella piccola stanza che odorava di verderame, accendeva lo stoppino di un piccolo lume a petrolio. Si sedeva e ricordava il suo lontano appennino, dove cantavano il " maggio" e dove, in autunno, si raccoglievano le castagne da portare nel metato ad essiccare. Come sempre, prima di partire diceva: "Antonio, mi raccomando, quando torni a Vitriola metti un fiore di bosco e un cero sulla tomba della nonna che non hai conosciuto". 

Mi resta un sogno impossibile: ritrovare quel piccolo lume a petrolio, accendere lo stoppino, sederci e continuare quel discorso interrotto. 

domenica 9 novembre 2025

Guarderemo l'orizzonte

 

Nella quiete, sotto l'ombra delle palme, Aisha mi diceva: "Antonio, non ti conoscevo, ma da sempre ti sognavo e sapevo che saresti venuto da lontano. E tu, ancora un ragazzo, confuso e timoroso marciavi nel deserto insieme a uomini privi di speranza. Non ti accorgi che eri giunto fin qui per cercarmi? Forse hai trovato in me lo sguardo di una madre nobile, da sempre lontana? Quando tornerai nel tuo verde appennino, non potremo seguirti e tu sai perché. Ma ogni giorno racconterò la nostra storia alla bambina, guarderemo l'orizzonte e sarai sempre con noi". 

domenica 2 novembre 2025

Al margine del bosco

Con la complicità del vento, l'ombra di Aisha è fuggita dal deserto e cammina pensierosa nei miei boschi, colorati di mistero, che cullarono la mia triste e dolce infanzia. Di notte, ha trovato accoglienza in un cipresso dal verde cupo, al margine del bosco. Di giorno mi segue nei sentieri inquieta e timorosa. La guardo e penso: quanto tempo è passato! E, trattenendo il pianto, chiedo: dov'è la nostra bambina bruna?

Da quel momento, la sua ombra scompare per sempre. I montanari raccontano che quel cipresso al margine del bosco, di notte, è la dimora di un angelo. Sotto al cipresso crescono fiori di vari colori. Mi raccomando, non raccoglieteli, appartengono al cielo. 

domenica 26 ottobre 2025

Il profumo delle rose

Nel mese delle rose scesero gli angeli e ti portarono in cielo. I fiori piangevano e non sentivi la mia voce, e di te rimaneva solo il profumo delle rose. A quando il tuo ritorno? O rimarrà spenta per sempre la luce dell'attesa? Lungo il muro della tua casa ho messo una sedia che ti aspetta, e nel cortile, vicino alla fontana, la vecchia quercia, attenta, scruta il cielo. 

Da sempre, in autunno, nei miei boschi silenziosi mi appare un'ombra malinconica che, improvvisa, scompare. Da un cipresso sento una voce o forse un'eco. Sei tu che mi chiami? Nell'orizzonte, sfumature di nebbia azzurra e nell'aria la melodia di un pianto.  

domenica 19 ottobre 2025

La melodia del vento

Finalmente l'autunno! Sopra di me lo sguardo del cielo e la mistica luce di ottobre, velata di dolce malinconia e messaggera di lontani ricordi. Mentre cammino nel bosco silenzioso, dai rami degli alberi si staccano foglie dorate che, quando cadono, sono note di Chopin. Siedo in una piccola radura e, qua e là, qualche pallido fiore, e ascolto la melodia del vento. Appare un angelo, si avvicina e mi sussurra: "Ricordi le parole di Aisha nel deserto?". Le ricordo, sono queste: "Antonio, non turbiamo questo breve momento, sono le ultime ore del sogno". E io non mi accorgevo che l'angelo raccoglieva le lacrime di Aisha per portarle in cielo. 

domenica 12 ottobre 2025

Nei miei boschi silenziosi

Ci sono ferite che non possono guarire, e il tempo le rinnova, e ci sono anche storie faticose da narrare. Mai più rivedrò la tua terra, dove camminavamo tenendo tra le braccia un angelo che ci sorrideva felice, e intorno a noi la pace dell'oasi e i misteri del deserto. 

Amo la solitudine perché il silenzio mi rammenta i vostri nomi, le parole e i sogni di allora, e in quel momento è forte il desiderio di baciarvi. Nei miei boschi silenziosi, che un tempo furono dimora degli dèi, la nebbia sta salendo e oscura tutto ciò che incontra. Nella foschia, vedo due ombre fuggire e, disperato, chiedo: "Chi mi parlerà di voi?".

domenica 5 ottobre 2025

Sentieri nascosti

Non ho nulla da nascondere e da rimproverare agli uomini, ma cerco sentieri nascosti per catturare l'infinito e ascoltare la voce degli angeli. Poi perdermi per sempre e dimenticare la via del ritorno. Vladimir Holan scriveva: "Quando dentro a un cespuglio intravedo un nido di uccelli, io sto ad ascoltare. Ma, quando conosco un uomo, mi metto a piangere". Condivido il suo pensiero.