Il mio paese è un paese vuoto. Il campanile è silenzioso e guarda il cielo triste. La chiesa non ha più il tetto, e sul sagrato non ci sono bambini che giocano. Sono rimasti cumuli di sassi e, a guardarli, raccontano il passato. Una scala sbilenca conduce a un balcone semi-diroccato, dove una sedia spagliata e senza schienale sembra attendere qualcuno. Lì seduta, mi appare una figura di donna dal volto materno, che ascolta con attenzione il soffio del vento che scende dai monti. Quando mi vede passare, sorride. Talvolta, di notte, sogno quel sorriso: solo ora mi accorgo che è un sorriso di pianto.
Nessun commento:
Posta un commento