domenica 24 novembre 2024

La foschia azzurra

Luce di sole primaverile, mentre mi fermo nel sentiero che conduce lassù, alla tua casa protetta dai monti, e l'azzurro del cielo ascolta il tuo silenzio. Nelle ombre del fogliame verde e fitto, filtrano malinconiche luci di ricordi ed echi di poesia. Come allora, guardo intorno sperando che qualcuno mi chiami o mi cerchi. 

Dall'alto, scende lenta una foschia azzurra e un vento mite accompagna le note e le parole di un lied di Schubert.  

domenica 17 novembre 2024

Ma di notte

Gli angeli ti rapirono quando, nel deserto, ascoltavamo i racconti e le leggende delle stelle, e la luna, curiosa, ci guardava. 

Ora vivo solo in una città piatta, dove il sole offusca le menti e le nebbie autunnali tolgono ossigeno. Aisha! Ho i capelli radi color argento e, nel volto, s'intravedono le luci opache dei tanti autunni. Ma, di sera, le note dei Notturni di Chopin mi prendono per mano e mi portano da te in Paradiso, e ti vedo bella come allora. 

domenica 10 novembre 2024

Il vecchio e il borgo

Erano gli anni Cinquanta del secolo scorso e io ero un bambino. Nel mio borgo solitario, un vecchio era tornato dall'Argentina, dove non aveva fatto fortuna. Parlava il dialetto con qualche difficoltà, e i pochi abitanti del borgo lo chiamavano "l'argentino". 

In qualche modo riuscì a sistemare la sua vecchia casa. Sradicò anche ortiche, erbacce e sterpaglie da un fazzoletto di terra, che trasformò in un orto; poi aggiustò una vecchia panca e una sedia, che mise sul portico. Sulla sedia sistemò un grammofono e ogni giorno, prima del tramonto, prese l'abitudine di sedersi sulla panca e ascoltare un tango con un gatto sulle ginocchia. Entrambi, stranamente, si affezionarono a me.

In un giorno d'estate, quando sembrava che il sole non volesse morire, quel vecchio se ne andò senza fare rumore. Al tramonto arrivò il curato per recitare il rosario, mentre io ero sul portico con il gatto che non mi abbandonava. Qualcuno chiese al sacerdote di poter ascoltare un tango.

Ora sono vecchio e abito in città. A volte, quando cala il tramonto ascolto un tango, e il mio gatto si posa pensieroso accanto a me.

domenica 3 novembre 2024

Mattino d'autunno

È novembre. Lassù, nei miei boschi, regna il silenzio, e i fiori non sorridono più. Le sorgenti e i rigagnoli ripetono echi di malinconia. Veli di nebbia inumidiscono le foglie morte di lacrime, ed è spento l'azzurro del cielo. I sentieri, dove ci prendevamo per mano, sono vie cupe e disfatte. Quei luoghi sono rimasti il mio rifugio e il tempo non cancella la luce del tuo ricordo.