Quel giorno del tardo, silenzioso autunno camminavo solo lungo i viali della città invasi da una nera, fredda nebbia. I lampioni accesi sembravano timide sentinelle. Un vento maligno e dispettoso maltrattava le foglie disperate, sospingendole in ogni dove, e tormentava la mia tristezza e la luce di un ricordo.
Finalmente il vento svaniva. Dalla vicina cattedrale, udivo il Requiem di Mozart e una voce da una terra lontana: "Antonio! Sono Aisha. C'è silrnzio fra le palme, dove un angelo bruno cerca la tua mano".
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