Volevo salire lassù, dove sono rimasti i nostri sogni, ma ormai il camminare è faticoso. Sono arrivato fino alla radura. Mi sono seduto vicino alla maestà, ormai quasi in rovina. Una rosellina selvatica era aggrappata a quei sassi traballanti: voleva raggiungere l'immagine della Vergine, sfumata dalle intemperie. Gli occhi erano tristi e pensosi. Sentivo il fruscio dei rami e la musica delle foglie. Dalla sorgente avvolta nel muschio scorreva lenta un'acqua verde e trasparente. Pensavo: "se ci sei ancora, dove sarai?Qualche volta ti ricorderai di me?".
Ero semi-addormentato ed era un giorno di maggio. A primavera, talvolta, tornano i ricordi e si perdonano. Prima di partire ho annaffiato quella rosellina selvatica. Gli occhi tristi di quell'immagine sorridevano.
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