domenica 24 febbraio 2019

La siepe

Lassù, sotto cieli azzurri, vivono e riposano le ombre. I boschi, le piante, i fiori e le fonti custodiscono la mia anima. Lassù, è rimasto il nulla, cioè tutto: il mito, lo spirito e il volto della leggenda. E il cabaret della vita è lontano.
Non posso tornare lassù, farei troppo rumore e rimarrebbe un'eco triste, un'eco umana. I poeti scrivono che le stelle sono monache eterne. Penseranno loro a gettare uno sguardo su quel quadro di Madonna dagli occhi dolci, adagiato in un angolo di quella maestà in disfacimento. Vicino c'è un'intricata siepe, e a primavera si riempie di timide roselline bianche. È lì che da bambino ho sepolto il mio gatto, ed era aprile. Il vento, che lo sa, mi vuole bene e scuote dolcemente quei petali delicati che cadono leggeri sulla minuscola tomba.
A volte, tra la nebbia della città, torna la luce della tua immagine.

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