La tua musica non è terrena, sale verso il cielo portando dolce tristezza, sogno e bellezza. Quando inondavi di note le pagine del pentagramma, addolcivi la tua fragile esistenza. Te ne andasti presto, regalando il tuo cuore all'amata Polonia. Ma la tua anima è lassù, in compagnia degli angeli.
I folti pini che si specchiano nel lago sembrano velieri, e i cigni marinai che li osservano. Il vento porta una voce che proviene dall'eternità. Da tempo ti avevo cercata. Ora so dove trovarti. Qualche volta ti sento piangere per me.
Sono solo, sulla riva del lago, nell'ora che muore. Le stelle mi guardano e in fretta si allontanano. Passano immagini, per un po' le trattengo, poi vanno lontane dove c'è chi le attende. Dalle alture, scendono le note di un lieder scritto dal vento insieme a Schubert. Un cigno scivola sull'acqua e mi guarda. Per un attimo si ferma e io ti vedo mentre dormi per sempre su quel lungo collo.
Nella notte rumore di passi perduti, e il continuo pianto di una fontana. La finestra è aperta: possono entrare i ricordi. Il sole del primo mattino aprirà le rose e insieme guarderemo il cielo.
Felici sono le pietre sul sentiero che porta al monte. Felici sono le piogge che rumoreggiano sulle foglie. Felici i venti che percorrono le selve, cercando un Dio vagante. Sarà felice l'uomo che mai sfuggirà a dolore e vita? Sarà felice l'uomo condannato a vita eterna?
Il sentiero che porta lassù è colmo di foglie secche: nascondono i nostri ricordi. Le nubi passano per raggiungere l'Oriente: il vento sfiora gli orizzonti. Oltre c'è chi piange una vita lontana. Io sento il calore delle sue lacrime.