martedì 10 luglio 2007

La notte

Pubblico una bellissima poesia di Cesare Pavese, dalla raccolta Antenati.

La notte
Ma la notte ventosa, la limpida notte
che il ricordo sfiorava soltanto, è remota,
è un ricordo. Perduta una calma stupita
fatta anch'essa di foglie e di nulla. Non resta,
di quel tempo di là dai ricordi, che un vago
ricordare.

Talvolta ritorna nel giorno
nell'immobile luce del giorno d'estate,
quel remoto stupore.

Per la vuota finestra
il bambino guardava la notte sui colli
freschi e neri, e stupiva di trovarli ammassati:
vaga e limpida immobilità. Fra le foglie
che stormivano al buio, apparivano i colli
dove tutte le cose del giorno, le coste
e le piante e le vigne, eran nitide e morte
e la vita era un'altra, di vento, di cielo,
e di foglie e di nulla.

Talvolta ritorna
nell'immobile calma del giorno il ricordo
di quel vivere assorto, nella luce stupita.

4 commenti:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
sauvage27 ha detto...

...e la luna ci accompagna nella notte buia dei nostri giorni.... , ....(ti rubo la foto e la posto nel mio blog nella pagina de La luna e i falò....e poi copio anche il tuo link)... , ...mandi mandi ...Loris....

Luigi ha detto...

Va benissimo, prendi pure la foto!
Ciao