giovedì 19 luglio 2007

I gatti lo sapranno


Pubblico una poesia di Cesare Pavese, tratta da Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.

The cats will know

Ancora cadrà la pioggia
sui tuoi dolci selciati,
una pioggia leggera
come un alito o un passo.
Ancora la brezza e l'alba
fioriranno leggere
come sotto il tuo passo,
quando tu rientrerai.
Tra fiori e davanzali
i gatti lo sapranno.

Ci saranno altri giorni,
ci saranno altre voci.
Sorriderai da sola.
I gatti lo sapranno.
Udrai parole antiche,
parole stanche e vane
come i costumi smessi
delle feste di ieri.

Farai gesti anche tu.
Risponderai parole-
viso di primavera;
farai gesti anche tu.

I gatti lo sapranno,
viso di primavera;
e la pioggia leggera,
l'alba color giacinto,
che dilaniano il cuore
di chi più non ti spera,
sono il triste sorriso
che sorridi da sola.
Ci saranno altri giorni,
altre voci e risvegli.
Soffriremo nell'alba,
viso di primavera.
(10 aprile 1950)

7 commenti:

claudio ha detto...

Anche tu ami Pavese? E Berto, lo conosci? B.

Luigi ha detto...

Sì, mi piace molto Pavese.

Ti riferisci a Giuseppe Berto? Non ho letto niente, purtroppo, ma so chi è.

Maria del Carmen ha detto...

alcuno mi potrebbe spiegare cosa a voluto significare Cesare con la frase "I gatti lo sapranno"? Scusate la mia grande ignoranza

Anonimo ha detto...

Di vite i gatti ne hanno dieci, in ogni caso, sopravvivono il Poeta. E così sapranno dei futuri rientri di "viso di primavera", dei suoi gesti ...

Anonimo ha detto...

È come se Pavese affidasse ai gatti la donna cui parla e che sta abbandonando. Lei si farà forza, ma i gatti, che simboleggiano qui la nostra parte più intima, sapranno quanto sta soffrendo e conosceranno la triste natura dei sorrisi solitari e delle parole vuote della donna. I gatti le staranno accanto nell'elaborazione del lutto, saranno un sostegno costante ma poco invadente. Superando il lutto la donna conoscerà una nuova parte di lei stessa, che i gatti già conoscevano prima. Ovviamente i gatti qui sono simboli, non realtà viventi

Maria del Carmen ha detto...

Squisita la sua spiegazione. La ringrazio tanto perché sono un' umile studentessa di italiano al estero. Mi piace molto Cesare e non riuscivo a capire il significato dei gatti!!
Si percepisce facilmente la Sua larga cultura e mi ritrovo ancora più piccola.
Grazie mila.

Anonimo ha detto...

Ho appena finito il liceo in realtà, ma grazie di cuore. Ho amato questa poesia nell'istante in cui l'ho letta, non ho capito perché finché non ho realizzato per quale motivo Pavese abbia scelto i gatti. Questa è la mia visione, spero che tu possa vederla a modo tuo e apprezzarla quanto me, è bello vedere come lo stesso testo provochi reazioni diverse in chi la legge, credo che sia il vero fascino della poesia.