Ora che sono vecchio e di tempo ne è trascorso, trovo singolare che nessuno mi abbia mai detto in quale paese o città io sia nato. Ho vissuto l'infanzia in un silenzioso borgo chiamato Casa del Monte. Ricordo il tavolo di castagno e la sedia impagliata sulla quale sedevo con il mio gatto adorato, che ogni tanto mi fissava con occhi pensosi. Dalla bassa finestra filtrava lenta una luce timida e malinconica: sembrava cercare qualcosa. Da sempre, mi accompagnava una visione: su un sentiero sassoso, una donna dagli occhi dolcissimi, con un carico di legna sulle spalle ricurve, che mi teneva per mano perché temeva che cadessi.
La giovinezza ma l'ha rapita il deserto.
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