Era la fine di novembre. Sedevo su una pietra grigia, senza tempo, nella sacra foresta. Intorno a me, foglie ed edere morenti, e da una sorgente echi di una lontana melodia. Un cerbiatto mi osservava, poi scuoteva la testa e, lentamente, si allontanava. Nelle quiete ombre novembrine, un velo di nebbia. Nel cielo, nuvole sottili macchiavano l'orizzonte. Cercavo la gioia della malinconia, e il sorriso di quel fragile fiore raccolto nel deserto. Nel cielo, un chiacchiericcio di uno stormo di uccelli che tornavano in lontane oasi baciate dal sole. Ho chiesto loro di cercare quell'angelo che smarrii nel deserto.
Andrò lassù e aspetterò il vostro ritorno.
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