Da ragazzo abbandonai quel borgo montano: sognavo altri cieli. Da vecchio sono tornato lassù. Non ci sono più voci. Guardo intorno e mi accorgo che sono rimasti soltanto disegni di ombre.
È autunno. M'inoltro nei boschi invasi dalla nebbia, per assaporare la gioia della malinconia e la melodia del ricordo. Tra la foschia appare il tuo volto, e la luce dei tuoi occhi mi consola. Nella dolce, mistica tristezza di novembre sussurro il tuo nome. Ti chiamavi Aisha ed eri l'ultima stella che scomparve all'alba nel deserto, sotto un cielo infinito.
Ora torno nella pianura, e le luci e le ombre sono opache.
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