Era primavera, un giorno di primavera, quando scendevi da quella casa sotto l'ombra del monte, e il sole ti sorrideva. Dimenticavi di salutare gli alberi, di guardare il profilo dei monti, e non ascoltavi il canto dalle siepi e la melodia delle sorgenti. I sassi, i nostri sassi, capivano che i tuoi passi erano senza ritorno. Gli amici delle tane ti osservavano pensosi e silenziosi.
Quando arriverà la notte, nella casa sotto l'ombra del monte, dal cielo scenderanno gli angeli e ricorderanno agli ospiti dei boschi il tuo sorriso e lo sguardo dei tuoi occhi lontani. Ora la luce della luna, nella casa sotto l'ombra del monte, dove il tetto è crollato, penetra senza ostacoli. La fontana, nel cortile fatiscente, tace. Il vento entra, ascolta memorie, leggende e nostalgie lontane, e le accompagna oltre le cime di quei monti. Raccontano che nelle notti buie e nebbiose un fantasma entra in quella casa sotto l'ombra del monte, alla ricerca della poesia del silenzio.
(L'immagine è tratta da: http://ilibrisonoviaggi.blogspot.it/2011/02/con-ungaretti-in-una-domenica-di-nebbia.htm)
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