A primavera si fermava ai bordi delle siepi e raccoglieva primule o violette. La gente rideva. D'estate camminava per sentieri e per stoppie con occhi sognanti. La gente rideva. D'autunno guardava i pensosi cipressi, guardiani di quella lastra di marmo. E la gente sorrideva.
Se ne andò di notte, a novembre, quando la nebbia era più fitta. Ma nessuno se ne accorse.
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