Vorrei dire: portami via con te. Ma tu eri fragile, da tempo non sei più.
Temo la città. Di notte non voglio vedere i lampioni, mi guardano malvagi. Ricordi? Eri esile e bionda, portavi scarpe grosse, e io sorridevo. Attraversavamo boschi di castagni, di querce e di cerri, giungevamo dov'erano lamponi e mirtilli, e io te
ne offrivo qualcuno. Il monte, assieme al cielo azzurro macchiato da nuvole biancastre e buone, ci sorrideva e aspettava.
Le stagioni rinnovano tutto. Ma i sassi sono quelli di allora, non cambiano mai. Non dimenticano il rumore dei nostri passi. Se mi senti, e lo spero, vieni a prendermi e portami dove sei tu.
3 commenti:
caspita! mi piace il modo in cui scrivi... nonostante rievochi ricordi tristi e malinconici... in molti passaggi sembra di sentire me stessa! complimenti davvero :) simona
Hai un modo di scrivere stupendo oltre che un blog molto bello.. molto rilassante.. A presto..Sibilla
Simona e Sibilla, grazie mille! Un saluto! :)
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