Quel giorno ti dicevo: "Camminiamo adagio. I fiorellini della selva appartengono al cielo, e solo il cielo conosce il loro nome. Non pestiamoli, piangerebbero gli angeli. Amano la luce timida delle ombre, e le edere che ascoltano i silenzi dei tramonti. Quassù vivono gli dèi fuggiti dagli uomini. Sono invisibili, e in questo momento ci guardano. Lo sai che conosco i segreti dei fiori, la melodia delle sorgenti, e i racconti dei cipressi. La tua luce me la rubò il tramonto, e piansero le rose. Ti rivedrò?"
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