Ogni tanto, sui miei passi cadeva qualche foglia spenta. Tra le piante spoglie, giungeva una voce e il vento piangeva. Mi sedevo su quel masso avvolto da edere dove era impressa la tua ombra; e il vicino rigagnolo accarezzava foglie marce. Avevo il cuore stanco e, negli occhi, il peso dei ricordi. Il cielo era azzurro, guardavo in alto e chiedevo: Signore, dolce Signore, apri per un attimo i cancelli del cielo e fammi vedere dove gli angeli l'hanno portata.
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