Lassù la mia casa è vuota da tempo. Conosce i tramonti, lo sguardo delle montagne, e le parole sussurrate da un vento misterioso.
Mentre cammino lungo un viale della mia città, la gente passa in fretta, i sorrisi sono forzati, e si avvertono rumori e sgradevoli cigolii ai semafori. Mi accorgo che gli uomini sono soli, forse disperati.
Gli alberi sono pieni di ferite, non s'incontrano angeli.
Ma io cerco la mia solitudine, perché costantemente seguita da un'ombra amata. Viene da lontano, dove i cieli riposano insieme a deserti silenziosi e sconfinati. È un'ombra che esce da una duna dove, un tempo lontano, fu gettato un fiore.
(La foto è tratta da: http://marcoernst.wordpress.com/tag/lacrime/)
1 commento:
E'una poesia molto profonda e a tratti mi ricorda quando accompagnai mia nonna malata a rivedere da lontano la sua casa vicino a Gaiato...un mio dolce e offuscato ricordo.Grazie Luigi
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