Aisha! Tu così lontana e da sempre vicina. Le ombre dei miei boschi celesti sono una cattedrale gotica che conserva il tuo ricordo, e nel mistico silenzio la dolce malinconia del tuo sguardo. A volte, sussurro una preghiera sperando che ti giunga l'eco. A novembre, le edere si addormentano aggrappate alle antiche querce, e a primavera si risvegliano. Nell'aria la sinfonia d'autunno e il suono della tua voce e lamenti di nostalgia. Nel cielo passano stormi di uccelli che tornano in lontane oasi soleggiate. Solo gli abitanti di questi boschi celesti conoscono il tuo nome, e agli uccelli che migrano raccontano di me.
Aisha! Tu così lontana e per sempre vicina.
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