giovedì 17 maggio 2007
La grande abbuffata dell'umarell
Un vispo umarell decide un giorno di andare in gita in appennino, per fare ciò che preferisce nella sua vita da pensionato: mangiare e bere in qualche bella trattoria.
Parte così con un amico buongustaio quanto lui e si reca in macchina in un ameno paesino del Frignano, per abbuffarsi di ottimi salumi, buoni formaggi, tortellini, tortelloni, lasagne e, quando la stagione lo consente, funghi porcini. Qui siamo al confine con la Toscana, dove si beve poco Lambrusco, e quindi l'umarell deve bere un vino un po' più forte, che probabilmente avrà alcune conseguenze sul suo umore.
Fra una porzione e l'altra, fra canti, chiacchiere e pettegolezzi, giunge presto la sera, il momento nel quale il goloso umarell deve fare ritorno alla sua dimora nella piatta pianura. Il viaggio si presenta leggermente arduo fin dal principio, a causa dell'ingente abbuffata. Il buon umarell e il suo amico devono fermarsi a metà strada per "liberarsi" dagli eccessi, diciamo pure per "rimettere" parte del contenuto del loro stomaco.
L'umarell protagonista giunge a casa in condizioni semi-pietose, ma sua moglie, ormai dolorosamente avvezza a questo stato di cose, non se ne dà pena. Durante la notte, l'umarell inizia il suo triste pellegrinaggio fra la camera da letto ed il bagno, senza trovare pace né ristoro. Poi si rende necessario il ricorso al 118. Giunto in ospedale, finalmente viene completamente svuotato.
Il giorno dopo, il suo amico un po' meno acciaccato va a trovarlo per recargli conforto. Naturalmente i due, del tutto indifferenti al malessere che li ha colpiti, si danno appuntamento per il giorno dopo, alle 21, per andare al Festival dell'Unità dove, così dicono, "si mangia bene e si paga poco". Pronti dunque per un'altra abbuffata.
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