Eravamo negli anni '50 ed io ero soltanto un bambino. La prima domenica d'agosto in paese festeggiavamo la Madonna della Neve, tutti in fila sul sagrato della chiesa in attesa della processione.
Ebbene, una volta accadde un fatto particolare. Dopo la processione andammo tutti in piazza, dove in un angolo si trovava un uomo anziano con un contenitore di rame colmo di gelato. Lo ammetto: era la prima volta che in paese compariva il gelato, che nessuno di noi aveva mai assaggiato prima. Era quindi un vero evento.
Ci mettemmo in fila tutti contenti. Quando io lo assaggiai lo trovai un po' "acquoso", o almeno questa fu la mia impressione di bambino. L'ultimo della fila, un umarell spilungone di circa settant'anni, scalpitava perché non vedeva l'ora che arrivasse il suo turno. Era stato il parroco, oltretutto, a dargli il denaro per comprare il gelato.
Quando finalmente riuscì ad assaggiarlo, rimase muto per qualche secondo poi, improvvisamente, lo scagliò in faccia al venditore e gli disse: "Adesso che è diventato freddo, mangialo tu!".
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