Una scala di sasso, con vasi di garofani ai lati, conduceva al portico del silenzioso borgo, dove viveva un'unica abitante. Il sole se ne stava andando per dare spazio al tramonto. Seduta su una sedia, la signora posava lo sguardo sull'orizzonte oltre il verde dei monti tutt'intorno, mentre gli ultimi raggi di luce penetravano felici sui suoi bianchi capelli.
Arrivò il gatto e si accovacciò sul suo grembo, aspettando carezze. Gli occhi della donna osservavano un punto lontano, cercando qualcosa. Il felino la fissò e comprese, stringendosi a lei; e insieme sognarono luoghi inafferrabili.
Dal cielo Monet chiese agli angeli il permesso di dipingerli e gli fu concesso.
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