Carico di anni e depositario di ricordi, viveva solo in un vecchio casolare abbandonato. Era l'ultimo testimone di una storia lontana che volevo conoscere. Gli regalai dei sigari, che furono ben accetti. Ci sedemmo all'ombra di una vecchia quercia. Prima di parlare mi fissò intensamente, e per un attimo le sue profonde rughe mi ricordarono i solchi che il vento del deserto lascia sulle dune. Gli occhi s'intristirono, e mi disse: "Torna quassù a novembre, quando dormono le nebbie e gli orizzonti sono spenti. Sentirai l'eco di una ninna nanna a te sconosciuta. Vedrai l'ombra di una nobile signora che fuggì tempo fa, e capirai".
Non so perché, ma piansi.
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